Fondazione Vittorio e Mariella Moretti

"L'innovazione al servizio della sostenibilità", se ne parla a Rovato

Tutti gli investimenti tecnologici devono essere considerati alla luce della sostenibilità. Nel loro “fare impresa”, le aziende hanno la responsabilità di individuare come la tecnologia possa consentire nuovi modelli di consumo, di business e di mercato, affinché i prodotti e i servizi offerti siano rispettosi delle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: ecologica (planet), economica (profit) e sociale (people).

"L'innovazione al servizio della sostenibilità", se ne parla a Rovato
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Conciliare l’innovazione tecnologica e la viticoltura, nella tutela dell’ambiente, del profitto e del capitale umano.

Questo il tema del convegno ideato dalla Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, organizzato per sabato 21 maggio, dalle 9.30 alle 13.30, al Convento della SS. Annunciata di via Monte Orfano a Rovato in Franciacorta.

Finalità

Obiettivo dell'incontro, ha spiegato Vittorio Moretti, sarà quello di «capire come l'innovazione possa essere parte integrante dei processi e delle pratiche nella coltivazione della vite». Il riferimento è all'agricoltura di precisione: una vera e propria strategia di governo delle attività agricole, che parte dalla gestione di dati che vengono raccolti, elaborati, analizzati, per orientare le decisioni da prendere in campagna, al fine di migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse, la produttività, la qualità, la redditività e la sostenibilità della produzione agricola. E per fare tutto questo vengono in aiuto i satelliti, i droni e i robot, una tecnologia moderna che non sostituisce l’uomo, ma lo supporta e lo aiuta nell’elaborare pratiche sempre più efficaci.

L’ideatore del Convegno è Attilio Scienza, professore emerito del comparto vitivinicolo, ordinario all'Università degli Studi di Milano che da sempre si occupa dell'attività di zonazione viticola. Scienza riunisce ad un tavolo il sapere accademico e alcune esperienze sul campo, con lo scopo di riempire di contenuti scientifici il concetto di sostenibilità.

"Non servono approcci olistici. Serve piuttosto un'analisi interdisciplinare dai punti di vista del suolo, dell'aria. Bisogna individuare, per esempio, quali sono le forme di meccanizzazione soffice che possiamo attivare attraverso i robot». Per farlo, ha detto, «ci affidiamo alla Fondazione affinché quest'ultima sia generatrice di un grande cambiamento".

 

Gli interventi in programma

Il convegno sarà suddiviso in due parti. La prima sarà scandita da una parte accademica, mentre la seconda avrà come fulcro alcune best practice del mondo del Vino. Un altro obiettivo della tavola rotonda sarà quello di produrre un protocollo tramite il quale si potrà certificare il proprio metodo di approccio all'agricoltura. Protocollo che prenderà le linee guida del Ministero dell'Agricoltura. Tra i relatori, dunque, ci saranno: Diego Tomasi, ricercatore del Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano, Ilaria Pertot, professore ordinario all'Università di Trento, Marco Signorini, dottorando alla Libera Università di Bolzano, Riccardo Velasco, direttore del Consiglio per la Ricerca in agricoltura al Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia, Gabriella De Lorenzis, professore associato all'Università degli Studi di Milano, Sergio Savaresi, professore ordinario al Politecnico di Milano, Luca Toninato, vicepresidente Enogis. Presenti nella seconda parte della mattinata anche Luigino Disegna, moderatore, Stefano Stefanucci, di Equalitas, Giulietta De Biasi, di Valoritalia, Alessio Planeta, di Fondazione Sostain Sicilia, Luca Rigotti, di Gruppo Mezzacorona, Alessio Gragnoli, agronomo e direttore di Teruzzi a San Gimignano e Giovanni Pinna, enologo e direttore di Sella & Mosca di Alghero. Modera l’incontro il giornalista Giorgio dell’Orefice.

 

 

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