Borgo San Giacomo

La ruota del mulino di Acqualunga torna al suo posto

Il manufatto ha origini antiche, gli esperti dicono sia stato costruito nel 1750: oggi, il suo ritorno, rappresenta una gioia per tutta la comunità.

La ruota del mulino di Acqualunga torna al suo posto
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La ruota del mulino di Acqualunga torna al suo posto: un giorno la sua energia potrà servire la comunità.

La ruota del mulino torna al suo posto

Il manufatto ha origini antiche, gli esperti dicono sia stato costruito nel 1750 e apparteneva a due famiglie importanti della comunità, quando ancora si chiamava Acqualonga. Quando commercianti, maniscalchi, falegnami, osti e anche mulinari abitavano il piccolo borgo, rendendolo vivo. Il mulino, appunto, secondo alcuni documenti che sono stati ritrovati era della famiglia Emigli e Fè ed ha macinato farina per anni, per tante bocche affamate.

Con gli anni e il progresso è rimasto solamente un bel monumento storico, il quale serba al suo interno, scolpiti in ogni mattonella, ricordi silenziosi che forse non emergeranno mai. Il mulino, con il passare dei decenni è andato in rovina e si è staccata anche la ruota, non più in funzione da troppo tempo, fino a quando non è stato acquistato da Fausto Saleri, che è anche il fondatore del Gruppo Amici di Borgo San Giacomo, che ha deciso di ristrutturarlo per poi, un giorno, utilizzarlo a favore della comunità. Proprio a inizio settimana è stata montata la ruota, che da anni si era staccata. Un bel progetto che ha riempito tutti di entusiasmo.

«Quando sono venuto ad abitare a Borgo San Giacomo ho subito notato il mulino di Acqualunga, ed essendo un bellissimo fabbricato ho deciso di acquistarlo - ha spiegato Saleri - In questi mesi io e mia moglie Barbara abbiamo deciso di ridargli nuovamente vita anche se servono fondi. Nei giorni scorsi infatti, abbiamo riattaccato la ruota che non è ancora funzionante: devono arrivare tutti i pezzi e gli incastri giusti ma abbiamo ricevuto un plauso da tutta la popolazione che affezionata alla storia della vecchia struttura ci ha pregato di ripristinare la pala. Sono contento di aver ridato vita, almeno in parte, a questo luogo così ricco di significato e di storia».

Una fonte di energia rinnovabile

Tuttavia c’è ancora tanto lavoro da fare.

«Inizialmente la ruota è stata tolta perché non più funzionante ora vediamo se con tutti i pezzi di ricambio e con un’adeguata manutenzione riesce a funzionare - ha continuato Saleri - L’intenzione è quella di utilizzare l’energia prodotta dalla ruota per servire la comunità: un sogno che mi piacerebbe realizzare. L’intenzione è di farla partire prima di Natale, installando al suo interno un generatore per l’energia pulita. Dobbiamo ancora fare tantissime valutazioni in merito a quanto può produrre ma l’idea sarebbe di sostenere l’illuminazione della frazione, tuttavia non è possibile così adesso stiamo pensando ad altro per la comunità».

Magari, accendere le luci di palazzo della Vilta.

«Adesso pensiamo alle riparazioni e poi a metterlo in moto per i prossimi mesi - ha concluso il proprietario - E’ stato davvero bello vedere l’entusiasmo dei gabianesi di fronte alla ristrutturazione di un monumento storico così importante».

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