Chiari

La Microeditoria vive nella Capitale del libro

Dopo l’inaugurazione di ieri sera, oggi si è entrati nel vivo degli appuntamenti e si continuerà anche domani.

La Microeditoria vive nella Capitale del libro
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Chiari capitale del libro e capitale della Microeditoria, tutto si concentra a Villa Mazzotti, un luogo simbolo e operativo per cui gli appuntamenti previsti in programma si snodano al ritmo dell’estate e di europei in sottofondo come se non bastassero gli appuntamenti in calendario.

La Microeditoria vive nella Capitale del libro

A partire dall’evento inaugurale, ben radicato nel salone giallo, tutti presenti dalle ore 18 30 in accoglienza del Premio nazionale del libro e della lettura grazie alla partecipazione straordinaria di Angelo Piero Cappello, direttore e Presidente del Centro per il libro e la Lettura e Marino Sinibaldi (da remoto),storico conduttore di radio rai Tre.

Un’occasione unica per introdurre la nuova programmazione anche grazie alle testimonianze istituzionali presenti la giunta comunale di Chiari, in primis l’ Assessore alla Cultura Chiara Facchetti, reduce insieme alla Direttrice del Festival Daniela Mena, dal TaobukFestival di Taormina dove è stato presentato orgogliosamente “il sistema Chiari” che ha portato la cittadina bresciana ad essere la prima assoluta capitale del libro in tutta Italia. A rendere omaggio ci sono anche altri personaggi illustri (Gabriele ArchettiPresidente di Fondazione Cogeme, Paolo Festa Presidente dell’associazione l’Impronta) e intermezzi danteschi musicali accompagnati dall’attore Luciano Bertoli e dai musicisti come Alberto Ranucci, pianoforte, Valentina Di Blasio, soprano, e Chiara Tarquini, soprano. A passar loro parola ci pensa Pierluigi Ferrari Giornalista inviato Rai che conosce a “menadito” la Microeditoria e sa perfettamente cosa succede nelle ore successive alle inaugurazioni che hanno raggiunto quota 19. Il venerdì’ nel bresciano è sinonimo di aperitivo e anche in questo caso si comincia ad assaporare la leggerezza del weekend con le lenti esperte della cultura diffusa, sotto l’ombra degli alberi secolari del parco o dentro le stanze liberty della villa.

Il sabato 26 giugno non ricorda per nulla i freddi sabati di novembre quando solitamente si celebrava la prima ufficiale della Microeditoria ed il timore che “la gente preferisca” i bordi scivolosi delle piscine svanisce di fronte all’afflusso sin dal primo mattino verso il salone giallo dove si esibiscono i “portatori sani di varianti”, quei gruppi di lettura protagonisti della migliore stagione clarense di tutti i tempi e che discutono insieme di quante tipologie di gruppi di lettura esistano, di cosa emerge dagli studi e dai testi che parlano proprio di loro e, soprattutto, cosa succede nei lettori prima, durante e dopo un incontro di un gruppo di lettura. Lo stesso spirito costruttivo che si respira nel “parco di nati per leggere”, quasi in contemporanea e costruito ad hoc per bambini e famiglie arricchendo un palinsesto di iniziative dentro e fuori la villa. Succede infatti che partono progetti paralleli in giro per la città, dai murales alle visite guidate alla scoperta del beni preziosi della città quasi a rafforzare la presenza degli autori e dei micro editori così intenti in villa ad intrattenere gli astanti grazie alle loro opere, passioni e inchiostri (i più green su carta riciclata). Da soli non si riesce a disseminare al meglio le proprie potenzialità (anche editoriali) e per questo da qualche tempo a questa parte esistono i cosiddetti “Book influencer” celebrati, studiati, dissezionati durante il primo forum nazionale tenutosi nel tendone di villa Mazzotti, alle ore 14.00, alla presenza dei già citati Angelo Piero Cappello, Marino Sinibaldi, Chiara Facchetti nonché da esperti come Matteo Biagi (insegnante, curatore del sito Qualcunoconcuicorrere.org),  David Frati(direttore di Mangialibri.com) Giovanna Burzio (curatrice di “Bookinfluencer autrice di “Chi parla di libri e dove trovarli” La Corte editore), Giulia Fossati (digital PR di GEMS Gruppo Editoriale Mauri Spagnol) e Stefania Soma “PETUNIA OLLISTER” Bookinfluencer. “Un giorno ho deciso di fotografare un libro sul mio tavolo che aveva lo stesso colore della tazza” Dice Petunia Ollister ad un pubblico attentissimo di giovani “La mia idea è stata quella di rendere questi libri più semplici attraverso immagini curate e riflessioni che potevano essere condivisibili. Ho cercato di dare voce a libri e autori anche più piccoli, purché di qualità almeno per il mio giudizio. Dopo seianni ancora mi diverto, raccolgo soddisfazioni e il progetto sta crescendo sempre di più” .

Un vero e proprio caso “narrativo” dunque quello dei book influencer che provano a seguire la strada del giornalismo vero, come quello di Annarita Briganti di Repubblica, ospite della Microeditoria 2021 con il suo ultimo romanzo “COCO Chanel. Una donna del nostro tempo”   intervistata da Paolo Festadell’Impronta: restituita la persona Chanel al di là dell’icona, le sue verità oltre le leggende e le polemiche, la sua forza, durante il pomeriggio si snodano altri appuntamenti  “meno mondani” ma molto terreni, “sostenibili” si potrebbe dire, dalle 16, dal tendone è andata in onda infatti l’intervista di Gabriele Archetti, storico di professione e Presidente della Fondazione Cogeme a Salvatore Veca Filosofo che dato un impulso decisivo, su temi del realismo, la giustizia globale e la sostenibilità.  Un evento che “dimensiona” già di per sé una delle collaborazioni importanti di questo Festival con un altro Festival (succederà con altri nel corso dei giorni, stay tuned) quello della Carta della Terra, promosso appunto da Fondazione Cogeme e che ha permesso di affrontare alcuni temi e autori da punti di vista “altri”. Stesso discorso vale per le ospitate di Maurizio Martina, intervistato da remoto (in onda dalle 18 30) da Michele Scalvenzi (segretario di Fondazione Cogeme) sul “cibo sovrano” (ultimo libro di Martina, versione vicedirettore Fao, edito da Mondadori), oppure ancora da Davide Sapienza (geopoeta alla scoperta del Monte Orfano) e infine dal Poeta Franco Arminio (presenti rispettivamente Domenica e lunedì). Quest’ultimo ha appena dato alle stampe il volume “lettere per chi non c’era” edito da Bompiani e farà da spola tra le torbiere del Sebino (durante l’appuntamento del Festival carta della terra di lunedì 28 giugno ore 17.00) e la Microeditoria versione off, chiudendo di fatto la kermesse. La poesia è uno tra i diversi generi che abitano la rassegna di Chiari e Orzinuovi (in cui si celebrerà il 10 luglio la Microeditoria del fumetto) e nel tardo pomeriggio di Sabato ha trovato posto negli scaffali virtuali di Lawrence Ferlinghetti, protagonista della beat generation e storico titolare della “City lights” Libreria indipendente e casa editrice di San Francisco ricordato dal Giornalista Claudio Baroni insieme a Giada Diano biografa e traduttrice, aldesigner Armando Milani e allo storico locale Francesco Zeziola.

Dimensioni temporali e spaziali che durante la Microeditoria si scambiano ruoli e incrociano destini, non solo letterari, molto diversi tra loro: ne è un esempio quello di Giovanni Landi, sindacalista bresciano scomparso pochi mesi fa e immortalato in un’accorata pubblicazione promossa da un gruppo di amici con a capo Riccardo Imberti, figura centrale negli snodi della vita cattolico democratica bresciana, che, insieme al Sindaco di Brescia Emilio del Bono, ha ripercorso le tappe umane e politiche dell’amico scomparso tenendo sullo sfondo un altro personaggio cruciale e indimenticato quale Gervasio Pagani protagonista di un incontro previsto per domenica 27 alla presenza di Michele Busi (autore del volume “Per un rinnovamento della politica: la sfida di Gervasio Pagani (1977-1987) edito da GAM).

“La Microeditoria come luogo di scambio, conoscenza, relazioni conferma la propria vocazione registrando numeri importanti. Tantissime persone stanno riempiendo gli spazi a disposizione- comunica la direttrice del Festival Daniela Mena – “ci aspettano ancora due giorni intensi in cui la fatica è ricompensata dal fermento culturale che in queste ore gravitano su Chiari e che contribuiscono a rendere questa città capitale del libro anche per gli anni a venire e a prescindere dai riconoscimenti nazionali”.

 

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