La Lombardia cerca ottocento cacciatori per abbattere fino a ventimila piccioni
L'assessore regionale Rolfi: «In quindici anni, questi animali hanno causato danni all'agricoltura per un milione di euro»
La Lombardia è alla ricerca di... cacciatori. Il loro compito sarà abbattere fino a ventimila piccioni, uccelli "accusati" di aver causato danni alle colture agricole per circa un milione di euro negli ultimi quindici anni.
Il piano di abbattimento dei piccioni approvato da Ispra
Il piano di controllo del "colombo di città" è stato approvato dalla Regione ieri (martedì 6 luglio), su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, «per prevenire gravi danni alle colture agricole».
«Questa specie - ha dichiarato l'assessore - negli ultimi quindici anni ha causato danni per oltre 1 milione di euro all'agricoltura. Nel 2020 i danni ammontano a 100mila euro in tutta la Lombardia. In considerazione dell'aumento dei danni e della diffusione del piccione, e visto che i metodi dissuasivi non funzionano, riteniamo opportuno un intervento che è stato autorizzato da Ispra».
Abbattimenti dal 19 settembre al 31 gennaio
Le colture che hanno subìto i danni più rilevanti, spiega la Regione, sono quelle di avena, colza, erba medica, frumento, girasole, mais, orticole, orzo, riso e soia. Gli abbattimenti saranno effettuati da cacciatori autorizzati (ne potranno essere arruolati fino ottocento) dal 19 settembre 2021 al 31 gennaio 2022, su tutto il territorio regionale. «Le operazioni di abbattimento dovranno essere effettuate entro cento metri dai confini degli appezzamenti agricoli interessati dalla presenza del colombo di città», spiega la Regione.
Ventimila piccioni, ottocento cacciatori
È stato stabilito un numero massimo di ventimila capi prelevabili e di ottocento cacciatori autorizzabili al controllo della specie. I cacciatori interessati potranno fare richiesta negli uffici territoriali tra il 26 luglio e il 9 agosto 2021. In funzione del numero di domande pervenute, la Regione poi emetterà un ulteriore atto per stabilire il numero di capi prelevabili.
«La Lombardia - ha concluso l'assessore Rolfi - è la prima regione agricola d'Italia e l'agricoltura va difesa anche attraverso un'alleanza sempre più stretta tra mondo agricolo e venatorio. Il nostro sistema agroalimentare sarà il principale protagonista della ripartenza economica e vogliamo mettere in campo tutte le azioni utili per tutelare il lavoro degli agricoltori».