La carta Bergamo-Brescia delle Aree Protette Periurbane 2023 è diventata realtà
Questa mattina nella Sede del Parco dei Colli di Bergamo nell’ex Monastero di Valmarina, il documento è stato sottoscritto dai proponenti della dichiarazione (Parco dei Colli di Bergamo, Parco delle Colline di Brescia e i Sindaci delle due città) e da molti partners aderenti
La Carta Bergamo-Brescia delle Aree Protette Periurbane 2023 è diventata realtà.
É realtà la carta Bergamo-Brescia delle Aree Protette Periurbane 2023
(PLIS, Istituzioni pubbliche e private).
La Carta, fortemente voluta dalle due città e dai gestori dei parchi sovraurbani coinvolti, è uno dei maggiori progetti concretizzati all’interno dell’area tematica “La città natura” che costituisce uno dei quattro pilastri di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023. Il documento firmato oggi fa parte delle legacy che le due città hanno immaginato affinché BgBs2023 proseguisse il suo proficuo contributo per la società ben oltre l’anno in corso.
Si tratta della conclusione del progetto Il cammino dei parchi periurbani verso bg-bs 2023 che ha promosso un processo partecipativo, - iniziato nel 2022 con il coordinamento scientifico del Centro studi per il territorio “Lelio Pagani” - a cui hanno aderito gli abitanti, i tecnici della conservazione, le associazioni ambientaliste e le istituzioni pubbliche e private, che segna un importante passo avanti nella protezione delle aree periferiche delle due città. L’obiettivo è quello di impegnare i Parchi di cintura periurbana ad agire per l’ambiente e la qualità della vita mediante la valorizzazione degli aspetti naturalistici, paesaggistici e storico-culturali delle periferie delle due città.
Cosa prevede la Carta
Con la firma, la Carta prevede una struttura associativa che lavora al fianco dei Parchi e dei PLIS per l’avvio delle attività, individuazione degli enti di finanziamento pubblici-privati e sfociare nella costituzione di un’Agenzia culturale per la conservazione e l’innovazione delle periferie, quale osservatorio di controllo del rispetto dei principi della Carta.
Le periferie si prestano ad essere laboratori di innovazione, perché seppure costituiscano i margini del centro cittadino - e per questo a volte siano sfavorite - nei secoli hanno rappresentato le aree dinamizzanti il centro rivolte a multiple funzioni a cui oggi si affiancano nuove aree ricche di biodiversità che hanno colonizzato aree dismesse o fabbriche abbandonate che possono diventare piazze e luoghi di ritrovo per condividere e formarsi ad un nuovo rapporto con la natura.
La Carta considera la presenza dei Parchi una grande potenzialità per il progetto per l’esperienza nel vigilare sulla qualità ambientale, nel salvaguardare il paesaggio e li prospetta nel ruolo di coordinatori delle azioni da intraprendere, dei suggerimenti dai cittadini nel favorire incontri sui temi ambientali e sull’abitabilità della Terra.
Giorgio Gori - Sindaco di Bergamo
“In questo senso, - spiega il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - Bergamo sta già lavorando con convinzione: il recentemente adottato Piano di Governo del Territorio del Comune di Bergamo cancella infatti oltre 1 milione di metri cubi di previsioni edificatorie e restituisce a uso agricolo 800mila metri quadrati di territorio cittadino, prevedendo la costituzione di un Parco, quello delle Piane agricole a sud della città, da annettere poi al Parco dei Colli, che già ora copre e tutela circa 1/3 della superficie complessiva della città di Bergamo. La sottoscrizione della Carta rafforza ulteriormente l’impegno della città in questo senso: il documento è il punto di approdo di un lavoro molto lungo, che ha coinvolto tantissimi soggetti e ha visto il Comune nel ruolo di regista attraverso il tavolo per l’agricoltura. Da qui son nati progetti di livello come il festival annuale “Agricultura e diritto al cibo”, grazie a questo impegno e alla sinergia con il Ministero fu possibile ospitare a Bergamo il G7 dell’agricoltura nel 2017 e sottoscrivere la “dichiarazione di Bergamo”, che garantisce il diritto al cibo a tutti gli uomini a qualunque latitudine”.
Laura Castelletti - Sindaca di Brescia
“La firma di questa Carta è un grande risultato per le nostre due città, ma anche per i territori che le circondano. Sono felice – commenta la sindaca di Brescia Laura Castelletti – di presentare questo grande lavoro degli assessorati all’Ambiente e dei partner coinvolti al termine di un anno straordinario come è stato la Capitale italiana della cultura. La “città natura” di BgBs2023 aveva come obiettivo proprio il ripensamento e la riprogettazione del rapporto dei singoli, delle collettività e delle imprese con le risorse naturali, ridisegnando le relazioni tra modalità insediative, forme di consumo, attività produttive urbane e risorse ambientali in chiave sostenibile. La Carta che dà vita a una struttura associativa che lavorerà al fianco dei Parchi e dei Plis significa esattamente rendere concreto questo obiettivo ambizioso, ma quanto mai fondamentale, per il futuro dei nostri territori e di coloro che li abitano”.
Le parole di Oscar Locatelli presidente del Parco dei Colli di Bergamo
“Dopo due anni di lavoro – afferma Oscar Locatelli, presidente del Parco dei Colli di Bergamo - che ha coinvolto il Parco dei Colli di Bergamo, il Plis delle Colline di Brescia, i Comuni di Bergamo e Brescia e tutte le amministrazioni comunali di riferimento, siamo giunti alla stesura e alla sottoscrizione della Carta di Bergamo-Brescia Delle Aree Protette Periurbane 2023 che oltre ad essere il frutto di una confronto diretto e approfondito di due realtà molto simili, vuole essere uno strumento concreto di supporto, in particolare agli enti locali, per affrontare i problemi e le scommesse che le condizioni attuali del pianeta ci pongono. Ciò per ribadire che il nostro obiettivo non deve essere quello di salvare il pianeta, ma di rinegoziare un rapporto il più armonioso possibile tra gli esseri umani e la natura. In altre parole, possiamo trasformarci da parassiti ad abitatori coscienti e rispettosi dell’unica terra che abbiamo”.
Coloro che hanno sottoscritto la carta
A sottoscrivere la carta Bergamo-Brescia Delle Aree Protette Periurbane 2023 tante realtà dei due territori, uniti quest’anno nel progetto Capitale Italiana della Cultura. Tra questi Parco regionale dei Colli di Bergamo, Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) delle Colline di Brescia, alcuni PLIS dell’area pedemontana lombarda, i Sindaci dei Comuni di Bergamo e di Brescia e di alcune amministrazioni locali coinvolte, assessorato al Territorio e Sistemi Verdi di Regione Lombardia, la Diocesi di Bergamo, altri enti e associazioni come il Parco regionale del Serio, il Parco regionale Nord Milano, Italia Nostra sezione Bergamo e Circolo Legambiente Bergamo.
Di cosa si tratta
La Carta Bergamo-Brescia delle aree protette periurbane - inserita nel dossier di programmazione di BG-BS Capitale italiana della cultura 2023 - è una dichiarazione che intende valorizzare gli aspetti naturalistici, paesaggistici e storico-geografici delle periferie delle due città, in una prospettiva partecipata e reticolare. Il documento, scritto e firmato dai Sindaci e/o dai rappresentanti degli Enti gestori le aree protette (Parchi e PLIS), è l’esito di un processo promosso, nel 2022, dal Parco Regionale dei Colli di Bergamo e dal Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) delle Colline di Brescia - con il coinvolgimento dei PLIS dell’area pedemontana lombarda, della popolazione e delle istituzioni locali - al fine di sottolineare il ruolo che i Parchi di cintura periurbana, svolgono nel determinare un nuovo equilibrio tra natura e qualità della vita. La Carta prospetta un programma operativo emerso direttamente dalla specificità dei luoghi, dal “sapere” degli abitanti e dall’esperienza dei tecnici della conservazione e di coloro che agiscono per rendere le periferie urbane laboratori di sperimentazione di un nuovo abitare la natura. Infatti, le aree periurbane sono territori che oggi rappresentano i margini di molte città, ma nei secoli sono state sedi di manufatti (cascinali fortificati, ville sub-urbane, castelli, chiese e cappelle) ricchi di storia e valori anche ambientali che necessitano di attenzione e rivalutazione. La Carta ambisce a rappresentare un modello esportabile in altre realtà territoriali e affida un ruolo centrale, per il loro carattere sovracomunale e interdisciplinare, alle aree protette nella riqualificazione del periurbano. La Carta è articolata in sezioni: 1) Visione; 2) Contesto territoriale; 3) Prospettiva operativa; 4) Strumenti di governance. Inoltre, è corredata da un allegato tecnico.