La biodiversità si fa spazio nei terreni di cascina Bina
Una bella iniziativa nei terreni comunali.
La biodiversità si fa spazio nei terreni di cascina Bina.
Dal terreno al consumatore, le coltivazioni di cascina Bina
Immobile comunale con terreni altrettanto comunali che in questi anni stanno venendo coltivati: alcuni campi alla cooperativa sociale La Nuvola, altri alla Cassa Rurale Borgo San Giacomo e adesso delle semine di ceci che andranno direttamente dal terreno al consumatore: un ristorante bresciano. Un progetto che ha preso piede anni fa e che adesso continua, all’insegna della biodiversità ma anche nel creare occupazioni nei confronti di chi ne ha più bisogno.
"Nell'ambito del progetto “Generare Comunità”, vincitore di un finanziamento della Cariplo “Bando Emblematico” si sono avviati nei terreni della Cascina Bina, adiacenti ai fabbricato, dei progetti pilota di agricoltura di prossimità, sotto la guida della Fondazione Castello di Padernello in collaborazione con SlowFood Bassa Bresciana e il Gruppo Carbonari di Coniolo - ha spiegato entusiasta il sindaco Giuseppe Lama - Sono stati seminati due piò bresciani di ceci ed avviato un orto, un semenziario con quattro tipologie di fagioli. Progetti per avere ancora biodiversità, fare rotazione e coinvolgere persone fragili, come la Cooperativa Aole e i ristoranti che acquistano già i prodotti. L’Amministrazione Comunale collabora e osserva con attenzione questo esperimento che può dare buoni risultati. Prosegue con successo l'operazione “Vigna” promossa dalla nostra Cassa Rurale e l'Istituto Dandolo in altre tre piò della Cascina Bina".
Un risultato eccezionale
"I terreni sono tutti di proprietà comunale e stanno ospitando questo importante progetto - ha affermato il primo cittadino - Stiamo pensando anche di cederne altri, sempre nostri, che si trovano proprio lì nei pressi. Una bellissima iniziativa che è utile a tutta la comunità.".
«É uno dei progetti che seguiamo alla cascina Bina per sviluppare un’agricoltura sostenibile e creare occupazione anche per chi è fragile - ha spiegato il presidente della Fondazione del Castello di Padernello Domenico Pedroni - Abbiamo sostanzialmente messo in due piò di terreno coltivando dei ceci. Un ragionamento di agricoltura sociale dove non solo si aiuta il prossimo ma il prodotto andrà direttamente nelle mani del consumatore: un ristoratore palestinese che comprerà i ceci seminati e li utilizzerà nel suo ristorate, sito a Brescia città. Abbiamo fatto anche un semenziario, un orto con particolari tipi di fagioli. Tutto questo poi verrà venduto anche a delle multinazionale e come partecipazione, oltre alle associazioni, coinvolgeremo anche i bambini delle scuole. Tutto rientra in un grande progetto: cambiare un’agricoltura troppo meccanizzata e aumentare quella sostenibile. Borgo è il pilota, speriamo che anche altri Comuni prendano esempio. Ringraziamo il sindaco che ha messo a disposizione il territorio.".
Insomma, sicuramente un’attività molto interessante che farà raccogliere dei buoni frutti, proprio in tutti i sensi.
Nei prossimi anni si vedranno seriamente i risultati di quanto raccolto.
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