In piazza Paolo VI per difendere il Chiese
Centinaia di persone ieri hanno alzato la voce contro l'ipotesi dei depuratori di Gavardo e Montichiari
Tanti cittadini hanno manifestato ieri pomeriggio in piazza Paolo VI a Brescia contro la possibilità che i reflui del Garda occidentale vengano depurati in due impianti a Gavardo e Montichiari e poi scaricati nel Chiese
“Salviamo il Chiese”
Sono arrivati in tanti ieri pomeriggio a Brescia in piazza Paolo VI per partecipare alla manifestazione organizzata da Comitato Ambiente Territorio Basso Garda, dal Comitato Mamme del Chiese, dal Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia, dalla Federazione delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago d'Idro e dal Tavolo Provinciale Basta Veleni. Una manifestazione organizzata per protestare contro il maxi depuratore del Garda sul fiume Chiese e per esprimere ancora una volta a gran voce il dissenso rispetto alla scelta del Prefetto di Brescia che come Commissario ha individuato nello studio di fattibilità relativo a Gavardo e Montichiari la scelta migliore. Nelle intenzioni degli organizzatori la manifestazione doveva essere anche una marcia di protesta ma non è stato possibile manifestare in tal senso.
Non è mancata la presenza di tanti amministratori dei paesi dell'asta del Chiese e non solo: Davide Comaglio sindaco di Gavardo, Simonetta Gabana sindaco di Calvagese, Giovanni Cottini sindaco di Bedizzole, Gianbattista Guerra sindaco di Barghe, Roberta Fernandi sindaco di Vallio Terme, Michele Zanardi sindaco di Villanuova sul Clisi, Alessandro Benedetti sindaco di Muscoline, Angela Franzoni vicesindaco di Montichiari, Onorio Luscia sindaco di Sabbio Chiese, Laura Alghisi sindaco di Verolavecchia, Andrea Agnelli sindaco di Nuvolera Nicola Di Domizio rappresentante di Canneto sull'Oglio, Giovanni Maria Flocchini presidente della Comunità Montana della Valle Sabbia. Altri amministratori che non sono potuti intervenire hanno mandato messaggi di sostegno ai manifestanti. Nessun parlamentare bresciano ieri ha partecipato e di loro dal palco si è sentito dire “non sono i grandi assenti, sono i colpevoli”.
I temi dei vari interventi sono stati chiari: non è possibile che il bacino idrico del Chiese possa essere ricettore di reflui del bacino del Garda, la scelta di Gavardo-Montichiari è dattata da ragioni di interesse economico, ci sono alternative che non sono state prese in considerazione, è una decisione calata dall'alto contro ogni rispetto del dialogo democratico e delle richieste dei cittadini. Cittadini che proseguiranno ad oltranza con il “Presidio 9 Agosto” in piazza Paolo VI a Brescia perché “la piazza come luogo di dialogo è confronto democratico è un vero simbolo di decoro”. La protesta popolare contro i maxi depuratori del Garda a Gavardo e Montichiari dunque continua e diventa sempre più importante. Ieri in piazza Paolo Sesto è stato lanciato un appello a chiunque voglia dare una mano per garantire la presenza al “Presidio 9 Agosto”. Si tratta di garantire turni di 3 ore, notte e giorno.