Il Museo Diocesano di Brescia ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da Regione Lombardia
L'investitura è avvenuta a Palazzo Lombardia nel corso dell'evento 'RiconosciLo!', durante il quale l'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha consegnato le targhe alle 8 nuove realtà inserite nella rete
Il Museo Diocesano di Brescia ha ottenuto oggi (martedì 29 novembre 2023) il riconoscimento ufficiale da Regione Lombardia.
Il Museo Diocesano di Brescia e il riconoscimento ufficiale da Regione Lombardia
Il Museo Diocesano di Brescia è uno dei nuovi musei della Lombardia ad aver formalmente ricevuto oggi il riconoscimento 'ufficiale' da parte della Regione. L'investitura è avvenuta a Palazzo Lombardia nel corso dell'evento 'RiconosciLo!', durante il quale l'assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha consegnato le targhe alle 8 nuove realtà inserite nella rete. Il Museo Diocesano di Brescia raccoglie il patrimonio artistico della diocesi di Brescia ed è situato nel chiostro grande del monastero di San Giuseppe. Nel museo, fondato nel 1978 dal vescovo Luigi Morstabilini, sono contenute numerose opere d'arte provenienti da tutto il territorio della diocesi, esteso alla provincia di Brescia, che spaziano tra dipinti, sculture, oggetti di oreficeria e tessuti liturgici.
I sistemi museali locali riconosciuti dalla Regione Lombardia godono di vari benefici. Tra questi, il riconoscimento dell'identità del sistema museale come istituto autonomo operante sul territorio; l'attestazione e la valorizzazione della qualità identificata anche da un apposito logo e l'attivazione di un percorso virtuoso a sostegno delle piccole realtà museali che da sole non sarebbero in grado di raggiungere gli standard di qualità per i servizi museali.
Gli altri musei parte del circuito regionale
Oltre al Museo Diocesano di Brescia, per il 2023 al circuito regionale si aggiungono la Fondazione Rovati, Palazzo Morando - Costume Moda Immagine, il Meet Digital Culture Center e il Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, Mediche e Forensi per i Diritti Umani di Milano, la Quadreria Crivelli di Trezzo sull'Adda (Milano), Casa Macchi a Morazzone (Varese) e il Castello delle Storie di Montagna a Sondrio. Il totale dei Musei riconosciuti in Lombardia è oggi 201.
"Un numero importante - ha dichiarato l'assessore Caruso - che dimostra quanto siano preziosi e nutriti questi beni radicati nel nostro territorio e che contribuiscono ad aumentare il valore materiale e immateriale della cultura lombarda. L'azione della Regione è incentrata sulla concezione del museo come presidio fondamentale per una conoscenza diffusa e luogo di conservazione del patrimonio e della memoria".
"Proprio per incentivare - ha aggiunto - un connubio più forte tra tradizione e innovazione sono state messe in campo misure significative con l'obiettivo di sostenere istituti e luoghi della cultura e favorire così nuove competenze e un ripensamento delle attività da sviluppare in chiave innovativa. E' nostro compito impegnarci a migliorare sempre più la qualità dei servizi offerti nei musei".
Ecomusei
Nel corso della giornata, inoltre, consegnati i riconoscimenti anche all'Ecomuseo Martesana (Milano) e all'Ecomuseo Adda di Leonardo (Bergamo, Lecco, Milano, Monza), formalmente inseriti tra quelli riconosciuti da Regione Lombardia. La finalità di un Ecomuseo è quella di raccogliere, conservare e valorizzare le eredità e gli elementi di identità di un territorio, fatta di storia, persone, luoghi, tradizioni, arti e mestieri. Gli Ecomusei in Lombardia, quindi, salgono a quota 36.
Gli altri musei riconosciuti in Lombardia nel 2023
- La Fondazione Luigi Rovati, Museo d'arte, è ospitata in uno storico palazzo milanese affacciato sui giardini di via Palestro, in corso Venezia. Il progetto è nato dalla volontà della Fondazione Luigi Rovati di creare uno spazio museale all'interno dello storico palazzo ottocentesco Bocconi-Rizzoli-Carraro, un centro di sperimentazione e ricerca destinato anche a ospitare diverse funzioni e un'importante collezione di reperti etruschi.
-Palazzo Morando - Costume Moda Immagine. Di fondazione tardo-cinquecentesca, Palazzo Morando, dimora nobiliare nel cuore di Milano, è sede di un museo dedicato alla città, comprendente dipinti, arredi e diversi oggetti d'arte decorativa, e accoglie nelle sue sale la civica collezione di costumi e accessori di moda. Periodicamente, viene esposta a rotazione una selezione di abiti e accessori, dal XVII al XXI secolo, attraverso mostre temporanee.
-Il Meet Digital Culture Center, aperto nel 2020 in Porta Venezia a Milano, è uno spazio fisico e virtuale di produzione di eventi e mostre destinati al territorio lombardo e nazionale. Indaga e promuove la cultura digitale e le opportunità che offre alla società italiana.
-Il Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, Mediche e Forensi per i Diritti Umani dell'Università Statale di Milano, inaugurato nel 2019, ha l'obiettivo diffondere il ruolo della scienza nella lotta alla violenza e alla tutela dei diritti umani.
-Quadreria Crivelli di Trezzo sull'Adda si trova nelle sale della Villa Comunale, sede della Biblioteca 'Alessandro Manzoni'. Si tratta di una raccolta significativa, fatta di dipinti, stampe, arredi e oggetti riportati all'antica bellezza grazie alle opere di restauro a cui sono state sottoposte. Costituisce quel che resta di un collezionismo plurisecolare, che vide coinvolti i membri i Crivelli, una delle più importanti famiglie della nobiltà milanese.
-Casa Macchi è una dimora ottocentesca situata nel borgo di Morazzone, in provincia di Varese. Perfettamente conservata negli arredi e nelle decorazioni, fino ai soprammobili e agli oggetti di uso quotidiano, la casa, con il suo grazioso giardino, testimonia il modo di vivere e il gusto di una tipica famiglia borghese lombarda tra Ottocento e Novecento. L'edificio nel 2015 è stato lasciato in eredità al Fai da Maria Luisa Macchi.
-Il Castello delle Storie di Montagna, inaugurato nel 2019, è un museo che permette di vivere un'esperienza interattiva all'interno di Castello Masegra a Sondrio. Il percorso espositivo si snoda all'interno del palazzo cinquecentesco, raccontando come la montagna sia stata descritta, conquistata e vissuta.