Dal 2017

Il comune di Brescia rinnova il Piano di Protezione Civile

Il Piano di Protezione Civile, adeguato ai diversi strumenti urbanistici, alle direttive e ai più recenti studi territoriali disponibili, è composto da sette “titoli”.

Il comune di Brescia rinnova il Piano di Protezione Civile
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Il Comune di Brescia rinnova il Piano di Protezione Civile.

Aggiornato il Piano di Protezione Civile

Pur essendo stato approvato nel 2017, l’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno aggiornarlo alla luce delle novità normative e delle modifiche dell’assetto cittadino (nuove aree verdi, nuove strutture, viabilità, scenari di rischio sanitario, incendi boschivi). Il Piano di Protezione Civile, adeguato ai diversi strumenti urbanistici, alle direttive e ai più recenti studi territoriali disponibili, è composto da sette “titoli”: Analisi delle pericolosità in relazione ai rischi idraulico – idrogeologico - incendi boschivi - industrie a rischio - terremoti; Metodi di preannuncio; Unità di crisi locale; Scenari di rischio; Procedure di intervento in emergenza; Allegati; Tavole cartografiche.

Sono stati censiti tutti gli edifici strategici (in totale 59): il Municipio e uffici comunali distaccati, Polizia Locale, Forze dell’Ordine, ospedali e strutture sanitarie, sedi di enti (Provincia, sedi di Gruppi e di Associazioni operanti nell’ambito della protezione civile e del soccorso sanitario).

Sono state censite, inoltre, tutte le strutture vulnerabili (640 in totale): scuole, case di riposo, edifici che possono accogliere grandi aggregazioni di persone (centri sportivi, musei, teatri, cinema, chiese e altri luoghi di culto, oratori, strutture commerciali, grandi fabbriche).

In collaborazione con gli uffici comunali

Con la collaborazione degli uffici comunali e dell’Azienda Sanitaria Locale sono state individuate tutte le persone particolarmente fragili come portatori di handicap, persone non in grado di camminare autonomamente e pazienti assistiti a domicilio con apparecchiature elettromedicali. Nella descrizione dell’assetto urbanistico-territoriale, oltre a individuare gli edifici strategici (aree di accoglienza, di ammassamento, di ricovero) è stato effettuato un inquadramento descrittivo e cartografico della rete stradale, ferroviaria e della metropolitana, con particolare attenzione a ponti, viadotti e sottopassi. Sono state evidenziate, sui documenti cartografici, anche le piazzole utilizzabili per l’atterraggio e il decollo di elicotteri e, in accordo con i gestori, sono state raccolte le planimetrie più aggiornate delle reti tecnologiche. Riguardo agli incendi boschivi sono stati individuati i punti di approvvigionamento utilizzabili in caso di intervento nelle zone collinari. Ogni area impiegabile in caso di emergenza è descritta da una scheda informativa standardizzata e da un estratto cartografico e la sua funzionalità è stata verificata per mezzo di specifici sopralluoghi.

I dati analizzati

Tutti i rischi sono stati inquadrati analizzando i dati forniti dagli uffici tecnici del Comune e quelli provenienti dalla Provincia di Brescia (Piano di Emergenza e Programma di Previsione e Prevenzione Provinciale di Protezione Civile), dalla Regione Lombardia, dalla Prefettura, dal Corpo Forestale dello Stato, dalle Università, e dagli Istituti di ricerca (Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Tenendo conto delle caratteristiche del territorio comunale sono stati approfonditi, in particolare, i rischi idrogeologici, idraulici, sismici, il rischio di incendi boschivi e di interfaccia, il rischio legato a eventi meteorologici estremi, la viabilità, il rischio industriale, il rischio ambientale, il rischio igienico e sanitario, il rischio legato a blackout, il rischio legato ad attentati terroristici, le eventuali emergenze sulla rete metropolitana e la tutela dei beni culturali. Per poter attivare procedure di emergenza riguardo a scenari di gravità crescente, in particolare per i rischi di carattere idraulico e idrogeologico, sono state censite le stazioni di misura e le reti di monitoraggio che possono fornire dati utili allo sviluppo di modelli di previsione e dei valori di soglia. Nelle procedure operative vengono evidenziate le vie di fuga pedonali, le aree di attesa per la popolazione, il posizionamento di cancelli di afflusso e deflusso stradale e le modalità di evacuazione degli edifici. Riguardo al rischio sismico il Piano prevede il coinvolgimento di segnalatori qualificati che mettono a disposizione, volontariamente, parte del loro tempo per collaborare con l’unità di crisi locale.

Funzione 15

Infine, il nuovo Piano prevede l’istituzione della cosiddetta “Funzione 15” (tutela del patrimonio artistico e culturale in caso di evento sismico), con lo sviluppo di un caso di studio riguardante l’area del Capitolium, e di un capitolo dedicato alla protezione dei bambini, con tabelle e schede interattive. Si tratta di elementi di grande novità in quanto Brescia sarà il primo capoluogo lombardo, e tra i primi in Italia, a sviluppare nel proprio Piano di Protezione Civile il tema della tutela dei beni culturali. Il Piano di recupero è stato realizzato da una squadra composta da Fondazione Brescia Musei, Protezione Civile e Settore Monumentale del Comune di Brescia, Sovrintendenza Archivistica Beni Culturali, Segretariato Generale, Direzione Generale Protezione Civile e Territorio di Regione Lombardia, Mic (ex Mibact) e Vigili del Fuoco. In primo luogo, il piano prevede l’intervento a protezione delle persone all’interno del sito archeologico (piano di evacuazione e raggiungimento delle aree di attesa e soccorso) e, successivamente, la salvaguardia dei beni, secondo gradi differenti di priorità su quattro livelli: salvaguardia del materiale bronzeo (statua della Vittoria Alata, il livello più elevato), salvaguardia delle cornici bronzee, salvaguardia delle teste lapidee, salvaguardia del restante materiale lapideo e di altro materiale (are votive, cippi, pavimenti). I beni verranno ricoverati in un magazzino che si trova al Comado della Polizia Locale e che sarà quindi sorvegliato 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. I volontari e i funzionari comunali, per intervenire sullo scenario ipotizzato, sono stati formati alla Scuola Superiore Regionale di Protezione Civile. Regione Lombardia, in collaborazione con il Ministero della Cultura ed il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ha scelto proprio Brescia per un’esercitazione di rilievo nazionale che si svolgerà nel prossimo mese di settembre nell’area archeologica del Capitolium. Dopo l’approvazione definitiva del Piano, i dati saranno caricati sul portale regionale Ppc On Line.

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