Il calcio che fa bene: a Pompiano c'è anche Prandelli
Lo spiedo a favore dell'associazione "Era 77"

La solidarietà centra l’obbiettivo. Successo settimana scorsa a casa del gruppo Alpini di Pompiano per lo spiedo a favore di Era 77, l’associazione dell’ex portiere Astutillo Malgioglio (Tito per gli amici) che si occupa di bambini disabili. Anche quest’anno la manifestazione ha fatto sold-out.
In campo ragazzi con disabilità e professionisti del calcio: spunta anche Cesare Prandelli
Baciata dal sole la competizione della mattinata che ha visto sfidarsi all’ultimo calcio di rigore i bambini, ex calciatori professionisti, ragazzi disabili e gli amici di sempre sul campo dell’oratorio. Una doccia veloce e via dagli Alpini. L’aria che si respira è sempre la stessa dalle Penne nere pompianesi, e sa della bellezza dei rapporti umani, farciti di sorrisi e fair play. Volti sorridenti che hanno la consapevolezza che il far bene fa bene a tutti. Così quando cadono tutte le barriere e lo sport fa bene a tutte le persone, i cuori si scaldano e la giornata è speciale. Come i legami che negli anni hanno legato a doppio filo a questo evento nomi noti che hanno scritto la storia del calcio italiano: presenti all’appello Gozzoli, Todesco, Cavagnetto, Montorfano, Rizzardi, Bussalino, Minini, Gaiardi, Torresani, Azzali, Torri, Cantarutti, Adami; e altri che continuano a scriverla, come Alfonso e l'ex Commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli.
La storia del piccolo Lorenzo
Tra le famiglie a cui Astutillo ha aperto il cuore, sì perché chi lo conosce sa che per lui aiutare i ragazzi disabili è una missione di vita a cui dedica anima e corpo, anche quella del piccolo Lorenzo, un vulcano di simpatia. «Tre anni fa era qui all’evento in una carrozzina speciale – ha raccontato Angelo Ponzoni– le prospettive della qualità della sua vita erano limitate, a distanza di tre anni abbiamo rivisto un bambino che corre e questo è un fatto straordinario». La palla è poi passata ad Astutillo. « Ogni anno è un piacere essere qui – ha esordito Tito con la voce rotta dall’emozione – perché al mio fianco ho dei compagni incredibili, grandi amici come lo sono gli Alpini di Pompiano e ringrazio tutti perché siete la mia famiglia. Sono felice perché ho avuto la fortuna di conoscervi e sono grato perché mi avete sempre supportato. Capire come aiutare un bambino, vedere come può cambiare è davvero incredibile».
Così straordinaria è anche la storia di mamma Anna e papà Paolo. «Lorenzo è un miracolo – ha raccontato Anna – mi ricordo che la prima volta che siamo venuti qui non avevamo ancora una diagnosi, le giornate erano molto preoccupanti, ma eravamo determinati a trovare un nome a questa malattia non importava quanto lunga potesse essere la strada da intraprendere». Complice un amico comune: «Tito è venuto a conoscenza della nostra storia e abbiamo apprezzato l’umiltà con cui si è avvicinato. Un giorno ricevo la sua telefonata mentre ero al lavoro e mi chiede: "Ti offendi se vengo a vedere tuo figlio?". Da lì tutte le settimane con coraggio è venuto da noi per fare fisioterapia a Lorenzo, senza sapere cosa avesse, sì perché affrontare un bambino senza sapere come trattarlo è una grande responsabilità». Poi la diagnosi di Tango 2, una malattia ultra rara. «Non c’è in Italia un ospedale che ti possa aiutare ma fortunatamente genitori di altri bambini malati hanno costituito una Fondazione per dare aiuto», realtà a cui Tito ha donato parte dei suoi ricavati «Ha contribuito a finanziare la ricerca ed incredibilmente, non è stata trovata una cura ma un “cocktail” di vitamine che Lorenzo prende e che l’hanno tolto dal pericolo di vita. Oggi siamo qua perché Tito richiama fede come questa ed è davvero speciale».









