Palazzolo sull'Oglio

I restauri sono finiti: taglio del nastro alla Guarnigione del Castello

Alle 17 è stata svelata l’antica bellezza del piano terra dell’edificio della Guarnigione al Castello di Palazzolo. Per l’occasione, il Centro Artistico Culturale Palazzolo ha inaugurato la mostra Ricordi a Colori: retrospettiva in memoria di numerosi artisti palazzolesi.

I restauri sono finiti: taglio del nastro alla Guarnigione del Castello
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Un taglio del nastro molto significativo, quello che si è svolto ieri pomeriggio, sabato 2 ottobre a Palazzolo, che ha permesso alla cittadinanza di riscoprire uno dei luoghi più suggestivi della città, tornato al suo originario splendore dal sapore medievale grazie al recente restauro realizzato dall’Amministrazione del sindaco Gabriele Zanni: ben 550mila euro di fondi comunali e un complesso progetto approvato dalla Soprintendenza per recuperare l’area che fa parte della Rocha Magna, così da trasformarla in locali a vocazione espositiva.

I lavori di restaurodella Guarnigione del Castello

Nello specifico i lavori, iniziati ad aprile 2019 e conclusi a luglio 2021, dopo lo stop forzato a causa della pandemia hanno permesso per il recupero storico e architettonico del grande immobile all’ingresso, sulla sinistra appena varcato il portone. Le opere hanno interessato molteplici aspetti. In primis, si è provveduto a rifare completamente la copertura, mentre tutte le facciate dell’immobile sono state oggetto di restauro conservativo.

Al piano terra dello stabile sono stati eseguiti i lavori per realizzare spazi espositivi. Nello specifico, sono state rimosse tutte le aggiunte realizzate presumibilmente tra gli anni Sessanta e Settanta, che avevano profondamente alterato il luogo. Sono stati perciò eliminati i tramezzi che avevano diviso l’ambiente in tante piccole stanze, così ora è possibile ammirare nuovamente tutto il soffitto a volta del piano terra nella sua interezza. Inoltre, è stato rinnovato l’intonaco e sono state eliminate le piastrelle poste più di cinquant’anni fa: ciò ha permesso di ritrovare al di sotto
l’antico pavimento in cotto, che è stato riportato al suo antico splendore.

Il piano terra, così riqualificato, ora è tornato alla sua conformazione storica: ovvero, due saloni più grandi e un piccolo locale sul fondo. Qui l’Amministrazione ha attrezzato gli ambienti con arredi fissi espositivi: pannelli ad hoc (distaccati dal muro antico), dotati di binario per appendere quadri e opere, e forniti di illuminazione specifica museale a Led.

Opere aggiuntive sono state eseguite al primo piano dell’edificio della Guarnigione. Anche in questo caso, gli spazi erano stati alterati: verosimilmente nel dopoguerra, pesanti tramezzi erano stati edificati per dividere il piano in piccole unità abitative. Tutti questi elementi, incoerenti rispetto all’assetto originario dell’edificio, sono stati
eliminati in accordo con la Soprintendenza e ora lo spazio è stato riportato ad un aspetto unitario, demandando a fasi successive il completamento di finiture ed impianti.

 

La mostra del Cacp

In concomitanza con il taglio del nastro, il Cacp, che grazie all’Art Bonus ha voluto contribuire con circa 11mila euro per alcuni lavori di dettaglio (recupero di parte degli infissi e installazione di nuove inferriate) e futuri arredi interni, ha inaugurato la mostra Ricordi a Colori.

La retrospettiva presenta opere di numerosi artisti palazzolesi che con il loro operato hanno contribuito alla storia stessa del Cacp e a quella culturale e artistica dell’intera città di Palazzolo sull’Oglio. Tra questi, ci sono opere di Lino Bertarelli, Angiolino Brescianini, Dino Faustini, Savino Frigeni, Luigi Ghidotti, Gianbattista Guarienti, Olga Kupfer, Paolo Gentile Lanfranchi, Angelo Lazzaroni, Emilio Giovanni Lecchi, Giuseppe Libretti, Paolo Manenti, Rosa Molinari, Sebastiano Molinari, Piero Muratori, Luciano Novak, Guido Omodei, Ariodante Pagani, Mario Angelo Pedrali, Gianluigi Pini, Edoardo Plebani, Gianmario Rondi, Piero Rondi, Franco Rossi, Lucia Rumi, Rino Taboni, Emilio Toti, Aldo Urgnani, Giuseppe Vezzoli, Amedeo Volpi, Giorgio Duranti.

La mostra resterà aperta fino a domenica 31 ottobre (ogni sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19).

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