Coldiretti Brescia

I giovani ritornano a lavorare la terra, oltre 50mila in Italia

É quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, in occasione degli Oscar Green, il salone dell’innovazione per salvare il clima, combattere gli sprechi e inventarsi il lavoro, alla vigilia della Giornata mondiale della Terra.

I giovani ritornano a lavorare la terra, oltre 50mila in Italia
Pubblicato:

Quasi 56mila giovani in Italia hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green, tanto che nascono in media 18 nuove imprese giovani al giorno.

Cosa fare per combattere gli sprechi

É quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, in occasione degli Oscar Green, il salone dell’innovazione per salvare il clima, combattere gli sprechi e inventarsi il lavoro, alla vigilia della Giornata mondiale della Terra:

"La pandemia prima, e la guerra in Ucraina oggi, stanno spingendo lo storico ritorno delle nuove generazioni nelle campagne, dove esprimere creatività e portare un contributo ai nostri territori - commenta il presidente di Coldiretti Brescia Valter Giacomelli -. In un momento in cui per le speculazioni, gli accaparramenti e limiti alle esportazioni è importante garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini è necessario sostenere il sogno imprenditoriale dei giovani e investire nel futuro di questo Paese che per troppo tempo ha pensato di poter fare a meno della propria agricoltura".

Sempre più giovani a capo delle aziende

Le aziende guidate da under 35 sono aumentate del 2% in Italia negli ultimi cinque anni e – sottolinea Coldiretti - hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Un vantaggio per il Paese anche grazie alla rivoluzione tecnologica e digitale in atto in Italia con investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che – continua Coldiretti – valgono già 1,6 miliardi nell’ultimo anno, secondo l’Osservatorio Smart Agrifood. Sul piano produttivo – precisa la Coldiretti - la maggioranza dei giovani imprenditori risulta impegnata nella coltivazione di ortaggi (13% del totale), ma una quota importante risulta anche ricoperta delle coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali (12%) e a seguire il settore vitivinicolo (10,5%).

Un nuovo modo di intendere il lavoro dell'agricoltore

Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. É soprattutto grazie a questa svolta green che l’Italia è diventata leader in Europa per numero di giovani imprese agricole, che sono peraltro anche più brave dei colleghi Ue se si considera che il valore della produzione generato dagli under 35 nostrani è pari a 4.964 euro ad ettaro, oltre il doppio dei giovani agricoltori francesi (2.129 euro/ettaro). Ancor più marcata la differenza con la Spagna (2.008 euro/ettaro). Dietro anche i tedeschi (3.178 euro a ettaro). Nel complesso – continua Coldiretti - la produzione standard generata per ettaro coltivato dai giovani in Italia è poco meno del doppio della media europea (2.592 euro a ettaro), secondo gli ultimi dati Eurostat. Un fenomeno che rischia ora di essere messo all’angolo dall’esplosione dei costi alimentata dalla guerra, con un giovane agricoltore su quattro (25%) che nell’ultimo mese ha ridotto la produzione a causa dei rincari energetici aggravati dalla guerra in Ucraina.

Rincari

Nelle campagne – continua la Coldiretti – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli. Una stangata aggravata dagli altri costi di produzione – continua la Coldiretti – come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Per non parlare dell’emergenza siccità che costringe quest’anno ad aumentare il ricorso all’irrigazione con i costi energetici alle stelle.

 

"Bisogna sostenere il ritorno alla terra dei giovani e la capacità dell’agricoltura di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, superando gli ostacoli burocratici che si frappongono all’insediamento” conclude il delegato del gruppo Giovani Impresa Coldiretti Brescia Davide Lazzari, nel sottolineare la necessità di “superare le tensioni internazionali, ristabilire la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia, l’Europa e le economie locali grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità".

Seguici sui nostri canali