I giovani agricoltori bresciani in trasferta a...Parigi
“È stata un’occasione per conoscere un’agricoltura vicina a noi, ma diversa sotto molteplici aspetti".
Parigi, questa la meta dei giovani agricoltori bresciani.
Giovani agricoltori bresciani
I giovani di Anga (Associazione giovani agricoltori) Brescia hanno organizzato, alcuni giorni fa, un viaggio a Parigi per visitare il Sima, l’esposizione multi-specialistica per i fornitori agricoli e del settore dell’allevamento di bestiame. Una trentina di giovani imprenditori bresciani ha visitato i padiglioni con le novità di aziende sia francesi sia internazionali dei settori alimentare, bestiame, pesca, macchine agricole, biotecnologia, allevamento e giardinaggio.
Cogliendo l’occasione della trasferta, i vertici di Anga Brescia hanno promosso anche una doppia visita ad altrettante aziende produttrici di biometano del gruppo Prodeval, specializzato nella conversione del biogas proveniente dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici in biometano, coprendo l'intero processo di produzione del biometano. La prima realtà visitata, Plaines de France Energie di Marchémoret, ha superficie di 1.400 ettari a seminativo di mais, sorgo, bietole e cereali autunno vernini, destinati ad alimentazione per la produzione di biometano da immettere in rete. A seguire il gruppo si è portato da O'Terres Energies, a Ussy-sur-Marne, dove ad accoglierlo c’era Jean-François Delaitre, presidente de l’Association des agriculteurs méthaniseurs de France e agricoltore che, con i suoi 235 ettari e un approccio sperimentale, ha avviato una transizione biologica senza l'uso di diserbanti, adottando un’agricoltura conservativa con minima lavorazione e semina su sodo.
Le parole del presidente Anga Brescia
“È stata un’occasione per conoscere un’agricoltura vicina a noi, ma diversa sotto molteplici aspetti - spiega il presidente Anga Brescia Diego Gualeni -, un proficuo scambio di visioni su come svolgiamo il lavoro agricolo e l’occasione per confrontarsi con operatori del settore che vivono un contesto diverso. In Italia abbiamo ancora un po’ di strada da fare, solo pochi producono biometano, ma è un passo che va compiuto. È stata inoltre un'opportunità per fare nuove conoscenze e migliorare l’affiatamento del nostro gruppo”.