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I Comitati scendono in piazza contro il depuratore a Esenta di Lonato

La manifestazione è stata organizzata da Presidio 9 agosto e Tavolo Ambiente Garda

I Comitati scendono in piazza contro il depuratore a Esenta di Lonato
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I Comitati scendono in piazza contro il depuratore del Garda a Esenta di Lonato. Presidio 9 agosto e Tavolo Ambiente Garda, sostenuti dagli attivisti mantovani, hanno organizzato per sabato 8 febbraio una manifestazione in piazza Martiri della Libertà a Lonato contro il nuovo depuratore. Tra le motivazioni di questa contrarietà quelle già ribadite negli anni scorsi: l’ennesimo consumo di suolo a Lonato e lo scarico dei reflui nel fiume Chiese.

Depuratore

«Il Commissario per la depurazione del lago di Garda, in sintonia con la Cabina di Regia ministeriale, qualche settimana fa ha annunciato che il nuovo impianto di depurazione verrà realizzato ad Esenta di Lonato - ha spiegato Alessandro Scattolo, in rappresentanza dei due comitati - Lonato tornerebbe quindi ad essere la “scelta migliore”, ennesimo colpo di scena dentro all’imbarazzante sceneggiata dei mega depuratori delGarda che hanno visto prima l’indicazione di Lonato, poi Visano, poi Gavardo e Montichiari. Dichiariamo la nostra più netta contrarietà a tale scelta, poiché continuiamo a ritenere insensato e inutile inseguire ipotesi sempre più strampalate, quando i territori della sponda bresciana e della sponda veronese del Benaco contano già sull'esistenza e sull'operatività dell'impianto di depurazione esistente a Peschiera del Garda, lungo le sponde del fiume Mincio, emissario naturale del lago stesso. Potenziare e adeguare l’impianto di Peschiera e separare le acque bianche e nere rimangono gli unici due interventi sensati sulla depurazione gardesana. Attualmente il territorio di Lonato è gravato da una pressione ambientale insostenibile: selvaggio consumo di suolo a fini urbanistici, devastazioni indotte dalla presenza dei cantieri della Tav, ex cave e siti da bonificare, pressione antropica provocata soprattutto nei mesi estivi dal cosiddetto overtourism con conseguenti flussi di traffico che intasano costantemente le strade della cittadina, in particolare attorno ai suoi centri commerciali. Con il nuovo progetto di depurazione, Lonato si troverebbe a fare i conti anche con una scelta che comporterebbe una serie di problematiche enormi: ulteriore consumo di suolo agricolo (90 mila mq) e posa di 11 km di condotta fognaria dal lido di Lonato in salita sino a Maguzzano e quindi fino al sito in cui sarà ubicato il nuovodepuratore. In tutto questo non verrebbe risparmiato neppure il fiume Chiese, che rimarrebbe il corpo recettore dei reflui depurati di un bacino estraneo e ancora una volta non verrebbero affrontati i veri problemi del bacino gardesano, da noi continuamente denunciati, cioè la separazione delle acque piovane dalle acque nere, l’eliminazione dei numerosi scarichi fognari diretti a lago e l’intervento sui numerosi sfioratori di troppo pieno».

Gli attivisti hanno poi toccato l’argomento delle condotte sublacuali. «Le preoccupazioni sul pericolo costituito dalle condotte sublacuali, strumentalizzate per giustificare il commissariamento, si sono dimostrate infondate secondo le affermazioni della stessa Acque Bresciane. In questi giorni gli allarmismi sono stati rilanciati con riferimenti mendaci ad una riduzione dello spessore delle condotte addirittura nel 2019 fino all'80%. Peraltro se il pericolo esistesse realmente le condotte dovrebbero essere sostituite immediatamente. Questa deriva autoritaria ha prodotto risultati del tutto insoddisfacenti. Riteniamo necessario revocare la nomina del commissario e ripristinare un percorso serio, partecipativo e trasparente».

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