un secolo di vita

Guido Boldrin soffia 100 candeline, Brescia lo festeggia

Gli auguri dell'Associazione Calcio Dilettantistica Mario Rigamonti 1976.

Guido Boldrin soffia 100 candeline, Brescia lo festeggia
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Brescia festeggia i 100 anni di Guido Boldrin.

Grande festa

Lunedì 2 maggio gli assessori del comune di Brescia Fabio Capra e Marco Fenaroli, accompagnati dal vice presidente del Consiglio del quartiere Bettole – Buffalora, hanno consegnato una pergamena al Signor Guido Boldrin per celebrare i suoi 100 anni. Dopo una vita come autista il Signor Boldrin, arrivato il tempo della pensione, è stato per oltre vent’anni custode tutto fare del Centro Sportivo Mario Rigamonti. All’incontro erano presenti anche i numerosi figli e nipoti del centenario.

Gli auguri dell'Adc Mario Rigamonti

L'Associazione Calcio Dilettantistica Mario Rigamonti 1976 ha affidato ad un post su Facebook parole di auguri per il signor Guido Boldrin.

 

"Ci sono momenti che ti riempiono il cuore più di una vittoria, più di una qualsiasi importante coppa e successo. Oggi (ieri 2 maggio ndr) festeggiamo i 100 anni della Riga, un traguardo che ci emoziona e non si può dimenticare. Ma se la Rigamonti è nata nel 1976, come può festeggiare i 100 anni nel 2022? Che cosa c’è che non torna? La Mario Rigamonti non è solo una società sportiva ma è il gruppo di amici che ne ha scritto la storia passata e presente e che continuerà a portarne avanti i principi sportivi ed umani simbolo indelebile dei suoi fondatori. Guido Boldrin, il bimbo nato nel 2 maggio 1922, oggi festeggia il secolo di vita e con lui festeggia tutta la sua famiglia sportiva della Mario Rigamonti. Guido è stato tra i fondatori della società ma soprattutto è stato quello che ha messo il sudore e la fatica per creare e mantenere il paradiso in cui stiamo giocando. Guido non è stato solamente il capo dei capi nella gestione dei campi e del magazzino, è stato il fidato custode della sicurezza e serenità delle migliaia di ragazzi che hanno varcato la soglia del centro sportivo. Erano gli anni in cui i campi avevano bisogno di cure quotidiane, e in cui non vi erano tanti collaboratori su cui appoggiarsi ed avere aiuto. Il campo in erba era un biliardo ma, per tenerlo tale, ogni domenica era una guerra e Guido combatteva “armato” contro tutti per tutelare l’incolumità della sua creatura. Che dire se non che il più acerrimo “nemico” e sobillatore dei giocatori era il sottoscritto? Ma Guido, allora come oggi, è un uomo di grande personalità, carisma e cuore…..avrebbe potuto vincere sempre in qualità di braccio “armato” di Enzo Gaggiotti, Roberto Bolpagni e di tutto il Consiglio che lo appoggiava insindacabilmente, ma si piegava a concedere la sua creatura anche quando il meteo gli era avverso, la gioia dei ragazzi appagava il suo sforzo per sistemarne le toppe".

 

 

 

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