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Giovani agricoltori bresciani in aiuto alle popolazioni alluvionate dell' Emilia Romagna

Al punto di raccolta dei volontari il team bresciano è stato destinato a Sant’Agata sul Santerno

Giovani agricoltori bresciani in aiuto alle popolazioni alluvionate dell' Emilia Romagna
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Giovani agricoltori bresciani in aiuto alle popolazioni alluvionate dell'Emilia Romagna.

Giovani agricoltori bresciani in Emilia Romagna

Sono partiti in una ventina, all’alba, armati di badili, carriole, guanti, ramazze e pompe. Hanno percorso i 250 chilometri che separano Brescia dal comune di Sant’Agata sul Santerno, in provincia di Ravenna, in poco tempo. E hanno iniziato a spalare fango e spostare macerie.  I membri di Anga Brescia, l’associazione dei giovani agricoltori della nostra provincia, hanno raccolto l’accorato appello lanciato nei giorni scorsi dal loro collega, il presidente di Anga Ravenna Matteo Abbondanza. Conoscendo la generosità degli agricoltori e il vigoroso entusiasmo dei giovani agricoltori, ha chiesto ai sodalizi di tutta Italia di aiutare la sua terra, sconvolta dall’alluvione di due settimane fa. In tanti hanno raccolto il suo grido d’aiuto, a partire dai giovani bresciani. In testa al gruppo di casa nostra c’era Diego Gualeni, presidente di Anga Brescia e allevatore di Orzinuovi con la sorella Alice.

Un'esperienza forte

Al punto di raccolta dei volontari il team bresciano è stato destinato a Sant’Agata sul Santerno. Il primo compito è stato liberare il giardino di un’abitazione dal fango, quindi portare mobili macerati dall’acqua fuori dalle abitazioni, caricare cumuli di macerie di ogni genere sui camion e infine liberare una chiesetta.

“È stata un’esperienza molto forte – racconta Diego Gualeni –, abbiamo trovato coda in autostrada per la tanta gente che stava arrivando nel Ravennate per dare una mano. Il grosso del lavoro oggi è stato fatto, ormai le case sono state liberate e svuotate. Ma la devastazione ovunque c’è ancora tutta ed è davvero pesantissima. Il nostro è stato un gesto semplice, che non ci è costato nulla, ma che deve essere solo il primo. Ora che siamo rientrati abbiamo intenzione di continuare con il nostro aiuto, partecipando a esempio alle raccolte di fondi e di beni di prima necessità sia alla popolazione sia alle tante aziende agricole rovinate delle alluvioni. Non vogliamo abbandonare i nostri colleghi dell’Emilia Romagna, l’esperienza che abbiamo fatto non si chiude certamente con questa trasferta”.

Tendere la mano

Sono diverse le iniziative avviate da Confagricoltura per sostenere le popolazioni in crisi: raccolta di fieno e mangimi, invio di forza lavoro, di tecnici e di mezzi e un conto corrente per collettare risorse economiche (Iban IT08S0623002402000058042910).

Le immagini

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