lago d'iseo

G16 e attività ricettive chiedono di essere coinvolti sul cementificio

Inviata una lettera in Provincia per evidenziare che il rischio sversamenti nel lago riguarda tutto il bacino.

G16 e attività ricettive chiedono di essere coinvolti sul cementificio
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Il G16 e le attività ricettive del Sebino chiedono alla Provincia di Bergamo di essere coinvolti nei prossimi incontri tecnici per discutere del cementificio di Tavernola.

G16 e attività ricettive chiedono di essere coinvolti sul cementificio

Tra i rischi generati dal movimento franoso del monte Saresano c’è anche quello legato alle sostanze chimiche stoccate alla Italsacci. Nel momento in cui il fronte da oltre 2 milioni di metri cubi dovesse franare, elevati quantitativi di calcare, gesso, solfato di ferro, oli, additivi e soluzioni contenenti ammoniaca potrebbero finire nelle acque del lago, danneggiando gravemente l’ecosistema del Sebino.

Proprio di questo si era discusso a Bergamo un mese fa, ma al tavolo tecnico era stato invitato solo il Comune di Tavernola. Dato che però la problematica riguarda tutto il lago, il sindaco Joris Pezzotti aveva messo al corrente tutti i colleghi dei Comuni rivieraschi, che si sono subito attivati tramite il G16 per farsi coinvolgere dalla Provincia. Anche il Consorzio Lake Iseo Holiday che riunisce tutti i campeggi della sponda bresciane e di quella bergamasca ha inviato una missiva in Via Veneto, per evidenziare come la questione frana e cementificio di Tavernola riguardi l’intero sistema economico e turistico del lago.

"Come Comune di Tavernola riteniamo che non possa ricadere solo su di noi il diritto-dovere di valutare la documentazione di Italsacci in relazione alle azioni programmate per evitare che i materiali stoccati possano costituire un pericolo per l’ambiente in caso di attivazione della frana - ha dichiarato il sindaco Pezzotti - L’ipotesi di sversamento nel lago di inquinanti è una problematica che riguarda l’intero lago d’Iseo". Secondo Tavernola il riesame dell’Aia e della Via consentirebbero a tutti i coinvolti di intervenire nel procedimento per valutare gli effetti negativi dell’impianto.

I sindaci, di cui il Comune di Lovere si è fatto portavoce, ritengono che il procedimento debba essere «tipizzato», cioè inserito all’interno di una cornice normativa ben precisa (quella del testo unico ambientale) che coinvolga tutti gli enti interessati.

"L’intervento nelle decisioni sull’eventuale sversamento di inquinanti del cementificio di Tavernola a causa della frana, oltre che un diritto, si configura come un dovere nei confronti di tutti i cittadini e delle attività economiche e turistiche che lavorano sul lago", hanno fatto sapere il sindaco di Lovere Alex Pennacchio e il presidente del G16 Nicola Macario.

Nel frattempo la società che ha ottenuto l’appalto per la progettazione dell'intervento di messa in sicurezza della frana con micropali ancorati in profondità sta concordando con Italsacci per organizzare un intervento di monitoraggio sul posto, affinché si possa mettere a punto il progetto da consegnare entro fine anno.

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