lago d'iseo

Frana del Saresano: dal ministero 10 milioni, ora manca solo il progetto

Soddisfatto il sindaco di Tavernola, Joris Pezzotti, mentre secondo Dori sarebbe necessario valutare l’opportunità di revocare le concessioni minerarie sul monte Saresano, considerato che la frana, seppur lentamente, continua a muoversi

Frana del Saresano: dal ministero 10 milioni, ora manca solo il progetto
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Buone nuove sul fronte frana del monte Saresano. Il Ministero ha approvato lo stanziamento da 10 milioni per finanziare la messa in sicurezza. Ora manca il progetto per poi procedere con l’appalto e aprire il cantiere.

Frana del Saresano: dal ministero 10 milioni, ora manca solo il progetto

Mentre i carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico di Brescia, indagano sulle cause che possono aver generato l’accelerazione del fronte franoso tra Tavernola bergamasca, Vigolo e Parzanica, che due anni fa aveva messo in allarme l’intero lago d’Iseo, le due province continuano a lavorare per prevenire il rischio frana. Un nuovo rapporto dell’Arpa sarà oggetto di un tavolo tecnico fra gli enti interessati per a capire quali ulteriori prescrizioni dovrà attenersi il cementificio di Tavernola, mentre per fine mese si attende il progetto di messa in sicurezza del Monte Saresano.

Lo si apprende dalla risposta scritta che la Camera dei Deputati ha inviato all’onorevole Devis Dori a seguito delle interrogazioni presentate per tenere alta l’attenzione del Governo centrale e del Ministero dell’Ambiente, che ha confermato l’impegno a finanziare il progetto da 15 milioni di euro. Cinque sono stati stanziati da Regione Lombardia, mentre i 10 milioni mancanti confermati dal ministero arriveranno sul Sebino a seguito delle verifiche degli organi di controllo cui è stato sottoposto il progetto per gli interventi di mitigazione del rischio frana, che comprendono la realizzazione di muri e piastre di placcaggio.

"Il Ministero continuerà a monitorare la situazione e ad ascoltare le istanze delle amministrazioni coinvolte – ha dichiarato la vice ministra all’ambiente Vannia Gava – L’obiettivo è acquisire le informazioni necessarie sull’area coinvolta dalla frana, affinché possa essere condotta un’opportuna valutazione sulla sussistenza di profili di danno ambientale o minaccia di danno ambientale".

In quanto al cementificio e alle operazioni di stoccaggio delle materie prime e dei rifiuti inquinanti, Arpa ha formulato ulteriori raccomandazioni per garantire il minor rischio possibile in caso di un nuovo allarme. Attualmente la frana si sta muovendo a una velocità di 4 millimetri al giorno, il doppio rispetto al trend storico precedente al febbraio 2021.

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