Ambiente

Forsu e biogas a Bedizzole, conclusa la seconda conferenza sul secondo progetto di A2A

Il 2 marzo 2022 è fissata l’ultima Conferenza decisoria.

Forsu e biogas a Bedizzole, conclusa la seconda conferenza sul secondo progetto di A2A
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La seconda Conferenza di Servizi del secondo match per valutare il progetto di A2A, identico al primo, già bocciato, si è conclusa stamane (giovedì 27 gennaio).

Ultima conferenza a marzo

Il 2 marzo 2022 è fissata l’ultima Conferenza decisoria per decretare se l’ennesimo impianto per trattare rifiuti e produrre biogas a Bedizzole, sarà definitivamente affossato oppure otterrà il (surreale e incomprensibile) consenso della Provincia. Il coup de theatre della mattinata è stata l’ammissione di A2A di aver mentito nei documenti ufficiali presentati alla Provincia, nei quali si citavano “accordi con il Comune di Bedizzole, per compensazioni (ambientali ed altro) di un milione di euro”. Il Vice Sindaco di Bedizzole, Flavio Piardi, ha chiesto ai rappresentanti di A2A di “smentire il fatto”, non ritenuto veritiero. A2A, per voce dell’Ing. Zaniboni, ha dovuto smentire sé stessa in sede di Conferenza di Servizi.

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La voce dei Comitati

I Comitati si chiedono come facciano gli investitori ad aver fiducia in un’azienda (#A2A) che mente nei documenti ufficiali redatti e protocollati per un Ente pubblico- hanno dichiarato -  Gli ambientalisti hanno trasmesso alla Conferenza e alla Provincia un documento tecnico di 15 pagine che smaschera tutte le falle e le mancate risposte di A2A alle puntuali richieste degli Enti (Provincia, ATS, Arpa). Nessuna richiesta né prescrizione della Provincia è stata ottemperata dall’azienda. Le contro osservazioni trasmesse da Comitati e Associazioni riportano la dimostrazione della maggior convenienza e sostenibilità dell’opzione zero (l’impianto non si fa), l’elenco delle questioni ancora aperte e non risolte, tra cui le emissioni odorigene, l’aumento del traffico, calcoli errati, l’inutilità dell’impianto in un’area satura di impiantistica, anche d’eccellenza, per il trattamento/valorizzazione della Forsu; le criticità tecniche tuttora irrisolte e alcuni cenni normativi e sentenze, tra cui l’Eccesso di potere per sviamento (A2A è stata “condotta per mano” a risolvere tutte le incongruità, cosa che non è stata neanche capace di fare, nonostante il tutoraggio istituzionale).

Il primo diniego prevedeva azioni di risanamento ambientale che non sono state poste in essere.

A2A rifiuta, caparbiamente, il confronto con il progetto precedente, nonostante sia stato richiesto dalla Provincia nella scorsa conferenza dei servizi, allo scopo di dimostrare se e cosa sarebbe cambiato nel secondo progetto, rispetto al primo, clamorosamente bocciato. Ignorati, singolarmente, per l’ennesima volta, gli “impatti cumulativi” e l’allarme (OMS, Unione Europea e altri), sulla pessima qualità dell’aria e sulle conseguenti morti premature, in tutta la provincia di Brescia che detiene il primato italiano. La vicenda della WTE (fanghi tossici sparsi nei campi di mezza Lombardia), che pure aveva regolare autorizzazione da parte degli Enti preposti, ha consentito a tutti, Comitati e Associazioni inclusi, di alzare consistentemente il livello di attenzione. A maggior ragione se si discute di un impianto inutile (la Forsu è già lautamente trattata e valorizzata in impianti poco distanti da Brescia), la cui unica ragione è la finanziarizzazione dell’economia e l’interesse di un privato (lo dimostrano anche i soccorsi arrivati da Legambiente e dal Corriere della sera, schierati militarmente in difesa del nuovo impianto). La Sindaca di Calcinato, presente alla Conferenza, ha rilevato tutte le criticità che l’impianto di #A2A farebbe gravare sul proprio territorio (e sulla confinante Lonato). Nei prossimi giorni, ambientalisti e Comitati, chiederanno un incontro alla Sindaca di Calcinato, per meglio illustrare dati, risultanze e numeri inquietanti e per chiedere un deciso e netto “No”.

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