Fondazione Nadia Toffa, donato agli Spedali Civili un ecografo e neuronavigatore per la neurochirurgia oncologica
Tramite il progetto Dona raccolti 183mila euro necessari all'acquisto dell'importante strumentazione diagnostica.
Un progetto di grande solidarietà.
Sull'esempio di Nadia
“Il Progetto Dona è un grande gesto di generosità che Fondazione Nadia Toffa, assieme al Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio, ha portato avanti in favore di tutta la comunità nel ricordo di una grande donna, Nadia Toffa. L’obiettivo del progetto, finalizzato alla raccolta delle 183mila euro necessarie per l’acquisto di un sistema innovativo composto da ecografo e neuronavigatore per il reparto di neurochirurgia oncologica dell’ASST Spedali Civili di Brescia, è stato ampiamente raggiunto proprio in questi giorni, confermando la grande generosità dei bresciani, sicuramente stimolata anche dall’esempio di Nadia”.
Ad annunciarlo è la Vice Presidente della Commissione Sanità Simona Tironi, a margine dell’incontro di ieri (martedì 5 luglio) a Palazzo Pirelli dove il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi ha ricevuto Margherita Rebuffoni, mamma di Nadia Toffa, il dottor Marco Maria Fontanella in rappresentanza di ASST Spedali Civili di Brescia e il Presidente del Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio Davide Frizza.
“Siamo felici ed orgogliosi di essere riusciti a raggiungere l'obiettivo di questa iniziativa solidale, nella quale abbiamo creduto sin dal primo giorno -ha detto Davide Frizza-. La mission del Rotary è proprio l’aiuto verso l’altro, e tramite questa importante donazione siamo sicuri che potremo fare del bene a moltissime persone. Il raggiungimento del traguardo finale è inoltre l’ennesima testimonianza di una comunità unita, sempre pronta a rispondere e porgere la mano nei momenti del bisogno”.
Commossa e felice anche Margherita, la mamma di Nadia:
“Unendo le forze abbiamo realizzato qualcosa di meraviglioso in ricordo di Nadia. Tramite la donazione di questi macchinari agli Spedali Civili di Brescia potremo fare del bene a moltissime persone, nella speranza di regalare loro un futuro migliore. Un po’ come ha sempre fatto Nadia nel suo lavoro e nella sua vita, battendosi contro le ingiustizie e per un mondo migliore”
“Nel ricordo di Nadia – ha concluso il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – come istituzioni vogliamo dare il massimo contributo a tutte quelle associazioni e fondazioni che gratuitamente si spendono in favore del prossimo. Nadia Toffa, grazie alla sua tenacia e alla sua sensibilità, è stata un esempio importante, anche e soprattutto durante la malattia. L’esempio di una donna che ha combattuto fino alla fine. Oggi ci lascia un’eredità che dobbiamo cogliere per sviluppare una attenzione sempre maggiore verso il prossimo e soprattutto verso i più deboli e bisognosi”.
Una realtà che fa del bene
La Fondazione Nadia Toffa, nata nel 2019, sta seguendo e portando avanti diversi progetti solidali, forte del contributo di oltre un milione e 700mila follower sulla propria pagina Facebook. Finalità principale della Fondazione è promuovere la raccolta fondi da destinare alla ricerca per la cura del cancro e di altre malattie, implementando soprattutto progetti di cura e di sviluppo in zone svantaggiate
“Il pensiero di alleviare la sofferenza degli altri è un pensiero nobile, che ci fa ben capire che la presenza di Nadia tra noi è ancora tangibile e che i suoi ideali di ottimismo e di condivisione non svaniranno mai -ha affermato infine Marco Maria Fontanella, il direttore e responsabile dell’unità operativa di Neurochirurgia degli Spedali Civili di Brescia-. Questo ecografo è in grado di interfacciarsi con altri strumenti, scambiarsi dati, informazioni, ad esempio con il sistema di navigazione, cioè con un sistema che riesce ad individuare qualsiasi struttura all’interno del cranio. È la neurochirurgia dove gli strumenti, i più sofisticati, si interconnettono, si parlano e trasmettono tutte queste informazioni al chirurgo. Una grande quantità di informazioni che potranno essere integrate per creare un’intelligenza artificiale. È la strada della comunicazione, della comunicazione intelligente. Questa grande rete di dati, questa grande rete di uomini e donne, di passioni e di sogni, di sguardi, di gesti, sono quello che alla fine allevierà il dolore dei nostri pazienti e quello per la perdita di Nadia”.