Fondazione Casa di Dio da 20 anni sceglie il Servizio Civile
Laura Maffeis: "I ragazzi ci regalano uno sguardo giovane ed energia nuova all’interno dei centri, noi li aiutiamo a trovare la loro strada"
Da quasi 20 anni la Fondazione Casa di Dio Onlus si avvale del Servizio Civile, collaborando con Associazione Mosaico. Una collaborazione che, negli anni, è stata di grande aiuto e crescita sia per i ragazzi impegnati come operatori volontari, sia per l’ente del terzo settore. A raccontarlo è Laura Maffeis, che all’interno di Casa di Dio ricopre il ruolo di Coordinatrice degli educatori.
“I primi documenti che abbiamo, riguardanti il Servizio civile, risalgono al 2006 - ricorda - Da allora abbiamo sempre avuto quattro posizioni aperte per i volontari, all’interno delle nostre Rsa e del Centro diurno per anziani”.
Il valore del Servizio Civile
Il periodo Covid, come precisa Laura, ha comportato delle difficoltà: “Negli ultimi anni siamo riusciti a coprire solo due posizioni su quattro”. Però questo non ha intaccato la validità del Servizio civile come esperienza formativa e lavorativa per i ragazzi. Infatti:
“i volontari che arrivano vengono affiancati ai nostri operatori e animatori, che operano nelle strutture. In questo modo, riescono ad apprendere direttamente la professione e a capire realmente in cosa consista il lavoro".
E questo, per i giovani, "è stato spesso un grande orientamento per il loro futuro”.
Sono infatti tanti i ragazzi che, grazie al Servizio civile, hanno scelto di proseguire gli studi nel settore sociosanitario e intraprendere la professione di operatore o educatore. “Molti hanno scelto percorsi universitari per diventare operatori". Solo a livello cronologico, l’ultima
"è la ragazza che sta concludendo la sua esperienza in questi mesi, che ha scelto la nostra realtà per capire se il corso Os potesse essere la sua strada a livello professionale”, aggiunge Laura.
Il Servizio Civile non è solo un’occasione per i ragazzi, ma anche un grande supporto per gli Enti che se ne avvalgono:
“I ragazzi ci regalano uno sguardo giovane, portano sempre energia nuova all’interno dei centri. Certo, a volte hanno delle difficoltà a integrarsi in un contesto lavorativo come quello della Rsa, ma quando capiscono i meccanismi e la struttura ci danno davvero un aiuto importante", assicura Laura.
Un grande aiuto anche per le realtà
Inoltre, i giovani impegnati nel Servizio civile "garantiscono una presenza quotidiana, per diverse ore al giorno, e quindi diventano un punto di riferimento per il personale”.
Avere qualche presenza in più, permette anche l’organizzazione di iniziative che altrimenti sarebbe impossibile realizzare. “Gli anni della pandemia sono stati molto limitanti, dal punto di vista delle attività che potevano essere fatte". Ma grazie ai ragazzi "siamo riusciti a organizzare diverse gite", come in Franciacorta, o le passeggiate in Maddalena e sul lago d’Iseo.
"L’anno prima della pandemia, grazie ai volontari del Servizio civile, siamo riusciti a organizzare una festa a tema lunapark per tutti i circa 500 dipendenti della Fondazione. C’era chi si occupava del truccabimbi, chi dello zucchero filato. È stata una bella occasione di festa per tutti”, conclude Laura.