urago d'oglio

"Fino al blu": alla scoperta di se stessi e del viaggio

Quella di Andrea Bazzardi è un'avventura tutta da vivere con grinta ed energia, con voglia di esistere, di respirare il panorama, assaporare i luoghi, sentire gli odori, vedere i colori e godersi quello che non basterebbe immaginare.

"Fino al blu": alla scoperta di se stessi e del viaggio
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di Federica Gisonna

Un viaggio. Quello alla scoperta di se stessi, del mondo e delle persone che lo abitano. Un’avventura tutta da vivere con grinta ed energia, con voglia di esistere, di respirare il panorama, assaporare i luoghi, sentire gli odori, vedere i colori e godersi quello che non basterebbe immaginare. E tutto questo, e anche di più, Andrea Bazzardi lo ha racchiuso in un libro che si chiama «Fino al blu» (Porto Seguro Editore) ed è stato presentato venerdì sera a Villa Zoppola, a Urago, proprio dove il giovane è cresciuto.

"Fino al blu": alla scoperta di se stessi e del viaggio

Bazzardi, classe 1990, è nato a Crema, ma attualmente vive a Rudiano: è un ragazzo dinamico, spigliato, allegro e, appunto, con una grandissima passione per il viaggio (quello vero, con lo zaino in spalla) che si concede non appena il lavoro in fabbrica lo permette. Nel suo primo romanzo, il trentunenne, racconta della cittadina di «Cuscadora» e di chi la abita, che è alle prese con un drastico cambiamento: la costruzione di un aeroporto. E così, in una storia da leggere tutta d’un fiato fino alla fine, si intrecciano vite, sogni e paure, ma anche i luoghi che poi altro non sono quelli che Bazzardi ha visitato.

«Non so bene quando mi sia venuto in mente di scrivere un romanzo - ha esordito - In verità ho sempre voluto scrivere un libro, ma non l’ho mai fatto perché davo importanza a tante altre cose. Probabilmente, dunque, l’idea c’è sempre stata, ma poi durante il lockdown ho finalmente trovato il momento per farlo. Ho ripreso in mano gli appunti di viaggio ed ho iniziato a scrivere».

Una storia da leggere d'un fiato

L’incipit della storia era già stato scritto da un po’, ma mancava il tempo per fermarsi e mettere insieme i pezzi: la pandemia, in questo, è stata davvero fondamentale. Ci ha tolto tantissimo, ma allo stesso modo, in giorni in cui l’unica cosa possibile era fare «casa-lavoro» ci ha fatto riscoprire il dono del tempo. In ogni personaggio (anche in quelli antagonisti), dal primo all’ultimo, Bazzardi ci ha messo qualcosa del suo carattere: dalla passione per l’avventura e la scoperta del mondo, passando per la curiosità, la caparbietà e tanto altro ancora. Ognuno dei protagonisti del libro è stato costruito con attenzione e, soprattutto, con una chiara resa del suo punto di vista (spesso diverso da quello degli altri) ma che perfettamente si intreccia a una trama che, in realtà, a quella principale ne concatena tante altre.

«Mi sono reso conto che parlando dei viaggi e scrivendone mi vengono in mente tante altre sensazioni ed emozioni che magari non ho provato sul momento - ha aggiunto il giovane - Nel libro ci sono tantissimi luoghi che ho visitato, l’unico che mi manca è in realtà il Vietnam. Quello che emerge maggiormente è il Perù, dove si può dire che è anche ambientato il tutto, in quanto mi ha segnato particolarmente. Anche quando ho iniziato a scrivere, l’ho presa come un viaggio. Non avevo un filo della storia, ma solo appunti. Non tanto dei panorami, ma delle sensazioni che solitamente appunto velocemente su un taccuino. Poi, a rileggerle, queste ti ritornano amplificate. Così ho potuto metterle nero su bianco e costruire i capitoli».

Verso una nuova avventura

Nel suo libro, nonostante sia il primo, il giovane cerca di affrontare il cambiamento e l’uscita dalla zona di comfort «di pancia». Punta a trovare un modo per affrontare i problemi, al non arrendersi e a perseguire i propri sogni e obiettivi.

«Ho già in mente dell’altro - ha concluso Bazzardi - Ci sto lavorando. Sicuramente scriverò ancora. Per ora mi godo il prossimo viaggio e poi, al ritorno, ci penserò. Non mancheranno nuovi appunti».
In questi giorni, il trentunenne però è in Spagna, sabato mattina, dopo la presentazione del libro, è partito in bicicletta con un amico per una nuova avventura (trekking e ciclismo sono infatti altre sue passioni). Chissà se proprio la scoperta di nuovi panorami e sensazioni potranno fare da sfondo al prossimo romanzo. Per adesso, invece, non resta che leggere «Fino al blu» e lasciare volare le emozioni liberamente proprio come farebbe un aquilone al vento.

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