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Estate record per la mancanza di acqua, lo conferma il Consorzio dell’Oglio

Le piogge degli ultimi giorni hanno permesso al lago di recuperare 40 centimetri

Estate record per la mancanza di acqua, lo conferma il Consorzio dell’Oglio
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Da quando è nato il Consorzio dell’Oglio nel 1933 non c’è mai stata un’estate tanto critica per le riserve idriche come quella di quest’anno. A confermarlo sono i dati raccolti dall’ente che si occupa della regolazione delle portate di acqua in uscita dal lago d’Iseo tramite la diga di Sarnico. Grazie alle piogge delle ultime settimane il lago ha recuperato 40 centimetri di altezza, ma dall’inizio dell’anno è sempre rimasto sotto la media.

Estate record per la mancanza di acqua, lo conferma il Consorzio dell’Oglio

"Il 2022 deve ancora concludersi ma potrebbe essere ricordato come uno degli anni più critici da quando è iniziata la regolazione del lago d’Iseo - ha spiegato Francesco Tengattini, tecnico dell’ente - Il livello del Sebino, riferito all’idrometro di Sarnico, è sempre stato sotto la media storica".

Sono mancate le piogge (da gennaio a ottobre è caduta la metà dell’acqua rispetto alla media storica), ma soprattutto è mancata la neve: i volumi di acqua derivanti dallo scioglimento del manto nevoso in arrivo nel Sebino dalla Vallecamonica sono stati bassissimi. La speranza, per il prossimo anno, è che la neve si accumuli e riesca a fondere gradualmente.

"Abbiamo richiesto due deroghe al deflusso minimo vitale - ha proseguito il tecnico del Consorzio dell’Oglio - La prima a maggio, che è servita per poter invasare volumi di acqua così da essere disponibili per la stagione irrigua. La seconda invece è stata chiesta nel mese di luglio, per evitare che i livelli del lago scendessero in modo troppo veloce".

Il Consorzio dell’Oglio nei mesi scorsi si è seduto al tavolo diverse volte con Regione e tutti gli enti coinvolti, cercando di volta in volta una soluzione per andare incontro alle esigenze del comparto agricolo, del turismo e dei produttori di energia idroelettrica.

Senza maggiori rilasci dai bacini artificiali montani il Consorzio avrebbe dovuto chiuderei rubinetti della diga un mese prima del tempo, con ingenti danni per il settore agricolo già duramente colpito dalla siccità.

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