Emigrati in Australia, con Rovato nel cuore
I fratelli Marina e Robert Firmi sono tornati nella città d’origine della loro famiglia
Lasciare la propria terra per andare lontano, nell’altro emisfero, in cerca di fortuna, di una nuova vita, di un futuro più roseo per sé e per le proprie famiglie.
Fu quello che, tra la fine dell’Ottocento e il secondo Dopoguerra, fecero tanti rovatesi. La meta prediletta era, ovviamente, l’Australia. Si stima che nel primo Novecento circa il 30% delle famiglie rovatesi avesse uno o più membri occupati a lavorare sul suolo australiano.
Emigrati in Australia, con Rovato nel cuore
La storia dei fratelli Marina e Robert Firmi, però, è un po’ diversa. A spingere i loro genitori Ettore Firmi e Itala Pedrini a lasciare la Franciacorta non fu la "fame" o il desiderio di riscatto, bensì, molto più semplicemente, l’amore.
"Tutta la famiglia di mia madre si era trasferita in Australia, ma lei, essendo già sposata, era rimasta qui - ha rivelato Marina - Io sono nata a Brescia. Mia mamma però sentiva la mancanza dei suoi cari".
Quella distanza sembrava incolmabile, una voragine invalicabile. Nel luglio 1959, la svolta.
"Mio padre decise di tentare l’avventura. Non avevamo problemi economici, lui aveva un bel lavoro qui, faceva il fabbro".
Marina era molto piccola, non aveva nemmeno tre anni, eppure quel viaggio in nave ha lasciato un segno nella sua memoria.
In realtà non so in che misura siano ricordi miei o immagini che mi sono state descritte da altri - ha rivelato - All’arrivo, la mamma era contenta di vedere la sua famiglia, ma fu uno shock culturale.
All’epoca la situazione nel Queensland era molto diversa da quella attuale e non fu facile adattarsi. Il lavoro non mancava (in Australia cercavano manodopera e il Governo era disposto perfino a pagare il viaggio a chi restava nel Paese almeno due anni) e molti italiani furono impiegati come braccianti o addetti al taglio della canna da zucchero. Il padre di Marina e Robert, tuttavia, non si appassionò al lavoro nei campi e continuò a fare il fabbro, "esportando" in Austrialia la sua professionalità.
L'incontro in Municipio
Mercoledì Marina e Robert, insieme alla moglie di quest’ultimo, Diane (il cui nonno di cognome faceva Lazzaroni, uno dei più diffusi a Rovato), sono stati ricevuti nella sala del Pianoforte del Municipio dal sindaco Tiziano Belotti e dall’assessore Pieritalo Bosio (con cui peraltro c’è un legame di parentela, perché la madre Lionella Pedrini, per tutti Nella, è cugina di Itala, mancata l’anno scorso). In questi giorni si trovano a Rovato, dove rimarranno fino a domani, sabato, quando il viaggio in Italia (insieme a loro c’è anche il figlio di Robert con la moglie, in viaggio di nozze) proseguirà toccando la Liguria, Firenze, Amalfi e molte altre destinazioni (torneranno in Australia a inizio ottobre).
Oltre a visitare le meravigliose sale del palazzo comunale, gli ospiti sono stati omaggiati del volume "Rovato - Capitale della Franciacorta". In mezzo secolo, Marina e Robert sono tornati più volte a Rovato: la prima nel 1975, mentre l’ultima fu nel 2018, per riportare in Italia le ceneri della zia, Rosa Firmi, morta in Australia.
"I fratelli di mio padre non erano emigrati come lui, quando però è mancato lo zio Armando, la zia Rosa era rimasta sola alla soglia degli 80 anni. E allora l’abbiamo portata con noi in Australia", ha proseguito.
Una migrazione tardiva, insomma, ma col desiderio di tornare, per riposare per sempre nella sua terra. Marina parla l’italiano in modo fluente: oltreoceano, infatti, ha lavorato per più di 40 anni come docente, insegnando sia la sua lingua madre che l’inglese e la storia, e ora che è in pensione cerca di trasmettere l’italiano alla nipotina, che ha poco più di un anno.
La tradizione e i pro e i contro dell'Italia
Oltre alla lingua, dell’Italia Marina e Robert hanno continuato a portare avanti la tradizione culinaria: "La cucina in Australia è internazionale", hanno spiegato, sottolineando di prediligere invece le ricette del Paese d’origine dei loro genitori. In settimana hanno fatto tappa a Venezia e sul lago di Garda, e sono rimasti sorpresi dal fatto che nei ristoranti si possano portare i propri amici a 4 zampe. "Ci ha stupito piacevolmente, in Australia purtroppo non è così", hanno rivelato. E qualcosa di negativo, invece? Un difetto, in effetti, percorrendo in auto la provinciale verso Brescia (fuori dal territorio rovatese), l’hanno trovato: "L’erba a lato della strada in alcuni tratti è molto alta, ci è sembrato strano che non venga tagliata". Bosio, che è proprio assessore alle Manutenzioni, ha spiegato le difficoltà nella cura del verde, soprattutto lungo le arterie di competenza della Provincia.
Ciò che prevale nei loro occhi, però, è la meraviglia, anche nell’ammirare la bellezza delle sale del Municipio e delle sculture e quadri in esse conservate. "E’ la prima volta che le visito", ha spiegato Robert, molto felice di questa opportunità.