Dopo il trionfo dei Måneskin a cantare all'Eurovision Junior sarà la 12enne Elisabetta Lizza
La giovane di Adro ha ereditato la passione dalla nonna. "Specchio" è il suo primo inedito.
Dopo il trionfo dei Måneskin, sarà una giovane franciacortina, Elisabetta Lizza , a rappresenta l'Italia sul palco de La Seine Musicale, una sala da concerto situata sulla Senna, al 19esimo Junior Song Contest a Parigi. Alla kermesse possono partecipare i ragazzi e le ragazze fino ai 14 anni ed Elisabetta, 12enne di Adro , il 19 dicembre canterà «Specchio», un brano sul difficile rapporto tra i ragazzi e la propria immagine.
Un dialogo allo specchio
Nel video, prodotto dalla Rai e diretto da Marco Lorenzo Maiello , la giovane cantante intraprende un dialogo con il suo riflesso allo specchio, cui chiede di andare oltre le apparenze.
«Vorrei che ogni persona potesse fare ciò che più preferisce - ha dichiarato la Lizza - Vorrei che nessuno si potesse presentare per paura della reazione dell'altro e vorrei che tutti si sentissero liberi di essere loro stessi. Il messaggio che vorrei far passare è che ognuno è perfetto, con i propri pregi e i propri difetti».
Quella che sentiremo dal palco dell'Eurovision è la sua prima canzone inedita.
«Ho partecipato a un concorso a Bucarest dal 2 al 6 settembre e mi sono classificata seconda nella mia categoria - ha proseguito - Subito dopo sono andata a “Sanremo Live in the City”, e uno dei giudici mi ha detto che poteva essere uno dei nomi papabili per lo Junior Eurovision. Quindi l'Antoniano di Bologna mi ha contatta per fare un'audizione e poi ho iniziato a lavorare con Marco Iardella , registrando una prima canzone, completamente diversa da quella attuale. Infine abbiamo optato per una versione più rock, che mi rappresenta molto: ci siamo ispirati ai Måneskin, dalla cui grinta prendo spunto».
Al brano «Specchio» hanno collaborato con Marco Iardella e Franco Fasano , Stefano Rigamonti e Fabrizio Paraferri . Il testo racconta dell'importanza dell'essere rispetto all'apparire e del legame che gli adolescenti hanno con lo specchio.
«All'inizio della quarantena, ma anche prima, questo legame non era molto positivo per me; quest'anno è migliorato sempre di più - ha raccontato la giovane - Poi è arrivata la canzone e ho pensato facesse proprio per me. Adesso mi vedo bella, soprattutto quando mi riguardo nel video, mentre canto, perché finalmente sono riuscita a raggiungere la cima della montagna. Ora ciò che per me è importante è non farsi mai sottomettere ed essere sempre umili e sempre se stessi, perché è quello che premia, alla fine».
Equilibrio tra la scuola e la musica
Elisabetta frequenta la seconda media e vuole gestire i nuovi impegni musicali senza trascurare la scuola, al punto da arrivare, talvolta, anche a fare i compiti di notte. Dai suoi compagni di classe ha ricevuto subito un grande supporto, ma a sostenerla più di tutti è stata la sua insegnante di Italiano, Storia e Geografia, nonché vicepreside dell'istituto:
«Con lei ho un rapporto davvero magnifico - ha affermato la giovane artista - È stata la prima a cui ho raccontato dell'esperienza che affronterò a dicembre e mi ha fatto tanti complimenti».
Oltre a loro, ovviamente a fare il tifo per lei ai primi posti c'è la sua famiglia, i genitori e la sorella, ma a trasmetterle la passione per il canto è stata la nonna, che cantava sin da giovane, nei teatri.
Elisabetta ha una cultura musicale molto interessante, per una ragazza della sua età.
«I miei genitori viaggiano molto per lavoro e in macchina ascoltiamo sempre canzoni degli anni Settanta e Ottanta - ha raccontato - Mi piacciono Marco Masini , Mia Martini, Elisa e Giorgia , ma anche Demi Lovato , Freddie Mercury, Whitney Huston e Celine Dion . Ascolto un po' di tutto, in realtà, ma le mie canzoni preferite, in questo momento, sono “Stone Cold” di Demi Lovato, “When I Was Your Man” di Bruno Mars , e molte canzoni dei Måneskin, come “I Wanna Be Your Slave”, “Beggin” e “Torna a casa”».
Elisabetta canta da quando era piccola, ma ha iniziato a studiare da qualche anno con il maestro Gabriele Sottini , con cui ha fatto anche qualche lezione di pianoforte. Prima di settembre non aveva mai partecipato ad altri contest, ma ora sente di aver raggiunto un'età in cui poter capire cosa significa fare un concorso e gareggiare.
«Vivo questa esperienza un po' come un gioco, un po' come una responsabilità - ha proseguito - Non bisogna osare per scontato il fatto che “rappresenterò l'Italia” a questa kermesse ma, al tempo stesso, a dodici anni secondo me l 'importante è divertirsi. Voglio viverla al meglio, anche se so che devo essere responsabile di ciò che sto facendo».
Fin da quando era bambina sognava di andare a Parigi e ora queste due sue passioni si sono così unite. Sente di essere molto fortunata, perché il suo sogno nel cassetto è già stato esaudito.
«Speravo, un giorno, di far qualcosa di importante con il canto - ha concluso - In futuro vorrei diventare una cantante, non per essere famosa, ma per trasmettere emozioni alle persone. Vorrei che alla gente piacesse quello che faccio e che capisse ciò che provo quando canto».