Confagricoltura Brescia

Dopo il picco, focolai in estinzione grazie agli strumenti di biosicurezza

Ammontano a 28 i focolai estinti in Lombardia.

Dopo il picco, focolai in estinzione grazie agli strumenti di biosicurezza
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L’influenza aviaria, dopo il picco registrato tra il 6 e il 26 dicembre 2021 (in questi venti giorni si sono registrati 39 dei 55 focolai lombardi), sembra trovare ora un argine grazie agli strumenti di biosicurezza attivati dagli allevamenti in questi anni e alle misure straordinarie messe in campo dalle autorità veterinarie.

Ottima risposta da parte del servizio veterinario

Il servizio veterinario della Regione Lombardia e all’Ats Brescia - come ha sottolineato Confagricoltura Brescia nel corso dell’incontro di ieri (martedì 4 gennaio) con i soci avicoltori - ha dato nuovamente prova di grande attenzione e di professionalità nel fronteggiare questa epidemia.

“Il settore però resta alle prese con l’impatto economico della recrudescenza del virus Hpai - ha dichiarato il vicepresidente di Confagricoltura Brescia, Oscar Scalmana, nel suo intervento -: basti pensare agli 876 mila capi abbattuti nelle aziende focolaio bresciane, a cui si aggiungono i 214 mila degli abbattimenti preventivi. In un quadro, tra l’altro, di complessiva difficoltà per l’intero comparto zootecnico, alle prese con l’impennata di prezzi dell’energia e delle materie prime per l’alimentazione animale”.

Le conseguenze

Se per i danni diretti l’Ats di Brescia ha confermato che provvederà, in tempi rapidi, al pagamento dell’indennizzo - accollandosi, oltre al valore dei capi invenduti, anche i costi di smaltimento della pollina e di disinfezione degli allevamenti - l’attenzione è ora puntata sui danni indiretti legati ai provvedimenti resi necessari dall’emergenza, in particolare dal blocco degli accasamenti.

Il ministero delle Politiche agricole ha già avviato la raccolta dei dati per il periodo ottobre-dicembre, necessari per quantificare gli interventi da notificare alla Commissione europea per il cofinanziamento. La Finanziaria 2022 mette per il momento a disposizione 30 milioni di euro (che raddoppieranno con le risorse Ue), ma le prime stime sulle reali necessità parlano già di cifre ben più alte.

“Serve dunque mettere in campo tutti gli interventi necessari - è quanto chiede Confagricoltura Brescia -, a partire da possibili forme di anticipazione di questi indennizzi. In più riteniamo necessaria una moratoria dei mutui e, in ogni caso, linee di finanziamento agevolate per le imprese coinvolte”.

Appello accolto dall’assessore regionale all’agricoltura, Fabio Rolfi, che nell'incontro ha confermato l’impegno a verificare l’attivazione di questi strumenti. L’assessore ha condiviso anche l’invito di Confagricoltura a sostenere nel confronto nazionale e, soprattutto in sede europea, il tema della reintroduzione della vaccinazione come prassi preventiva nelle aree a così grande intensità di allevamenti avicoli, com’è quella bresciana.

I dati emersi

Durante l’incontro, a cui hanno preso parte Mauro Zanotti e Simone Menesello, presidenti rispettivamente della federazione regionale e nazionale Avicoltura di Confagricoltura, sono state evidenziate anche le criticità connesse al blocco dello smaltimento della pollina, sia sul piano della sua valorizzazione economica (produzione di concimi o utilizzo energetico) sia sul fronte della normativa nitrati. I dati dell’influenza aviaria (aggiornati al 4 gennaio, fonte Regione Lombardia): in Lombardia 55 focolai (53 in allevamenti professionali e 2 in allevamenti rurali), di cui 26 a Brescia, 2 a Cremona e 22 a Mantova;  a Brescia 876 mila capi abbattuti (1,8 milioni complessivamente in Lombardia); abbattimenti preventivi in 16 allevamenti lombardi; a Brescia 214 mila capi abbattuti (445 mila complessivamente in Lombardia); focolai estinti: 28 in Lombardia.

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