Donato un doppler per diabetici all’Asst Franciacorta
Il prezioso strumento è stato consegnato dall’Associazione Diabetici.
Uno strumento piccolo, ma allo stesso tempo estremamente prezioso anche perché un diabetico su due non sa di esserlo ed è necessario essere tempestivi con le diagnosi ed agire in fretta prima che la situazione precipiti.
Donato un doppler all’Asst Franciacorta
Si è tenuta nella mattina di mercoledì, nell’atrio d’entrata del reparto di Medicina dell’ex Mellino Mellini, la consegna di un doppler tascabile a ultrasuoni donato all’azienda dall’Associazione Diabetici. Alla piccola cerimonia hanno partecipato la presidente dell’associazione, Edelweiss Ceccardi, la referente territoriale Maria Luisa Uberti, il direttore sanitario Jean Pierre Ramponi, il responsabile di Medicina di Medicina Gabriele Zanolini, il direttore del dipartimento di Medicina Claudio Gentilini, il dottor Stefano Ettori, responsabile della Diabetologia e da circa una mese anche responsabile facente funzione di primario di Medicina a Iseo, la dottoressa (diabetologa ed endocrinologa) Ilaria Patelli, l’infermiera di diabetologia Margherita Navoni e la coordinatrice di Medicina Sonia Maspero.
Ai medici e al personale sanitario dell’Asst Franciacorta, dopo mesi di attesa a causa del Covid, è stato consegnato il graditissimo e pratico doppler che permette di controllare il flusso del sangue nelle arterie e, di conseguenza anche di agire con tempestività nelle diagnosi evitando, nei casi più gravi, ischemie, infezioni e amputazioni.
A porre i più sentiti ringraziamenti da parte di tutta la direzione strategica è stato proprio Ramponi. «Non posso che ringraziare, sicuramente sarà utilizzato al meglio e sarà di spunto per incrementare, come già d’accordo con il dottor Ettori, l’aspetto diabetologico anche a Iseo - ha sottolineato - Attualmente l'Asst ha in carico circa 5.000 persone che si presentano più o meno regolarmente alle visite e a breve dedicherà 10 ore in più alla settimana a questo tipo di pazienti. Però, occorre anche implementare l'informazione per prevenirlo».
Il rapporto tra ospedale e associazione è però ben consolidato: «Abbiamo chiesto ai reparti di diabetologia di cosa avessero bisogno - ha evidenziato la presidente Ceccardi - All’Asst hanno optato per il doppler e io ho trovato questa scelta molto interessante e l’ho proposta anche agli altri. Bisogna cercare di evitare in ogni modo il piede diabetico e con strumenti come questo è possibile intervenire prontamente. Spero che Chiari possa diventare per la Franciacorta un centro di altissimo livello per il diabete e sottolineo, che la collaborazione non finisce, ma sarà implementata».
Ceccardi, inoltre, ha auspicato che presto possano riaprire anche gli ambulatori, come quello di Palazzolo, che erano stati chiusi a causa del Covid, ma che piano piano verranno ripristinati non appena il personale non sarà più così impegnato con la campagna di vaccinazione.
«Il diabete è una malattia che non si vede e dunque purtroppo non viene presa in considerazione come dovrebbe, ma purtroppo va poi a pesare su tutto il resto e non è da sottovalutare - ha concluso - Noi continueremo a fare quello che possiamo per stare vicini all’Asst Franciacorta che ringrazio sempre».
Gentilini (anche primario di Cardiologia e dunque sempre in collaborazione con un’altra associazione, Gli Amici per il cuore), invece, ha appunto evidenziato quanto sia alta l’attenzione sulla patologia e su come venga trattata, internamente, in tutte le sue fasi.
«Ringrazio di cuore perché noi vediamo le complicanze del diabete - ha aggiunto invece Zanolini - Questo ci permetterà di inquadrare il piede diabetico e tutti i problemi vascolari, sarà per noi un grande aiuto».
La Diabetologia, con questo strumento, va a potenziarsi ulteriormente, ma è in realtà già un fiore all’occhiello dell’Asst Franciacorta. Con il Covid ha dovuto occuparsi solo delle urgenze, che non ha mai trascurato, ma a breve tornerà operativa al 100% sia a Chiari che a Rovato. Inoltre, grazie al massimo impegno degli operatori e dei medici, si è riusciti anche a vaccinare i pazienti in cura (non sono ancora terminate tutte le somministrazioni tra prima e seconda dose ma si tratta di più di 500 persone che sono state contattate personalmente). Infine, proprio in questo periodo in ospedale si sta sperimentando anche la telemedicina: il tutto avviene tramite video chiamata e confronto con il personale specializzato. Questo non sostituisce la visita in loco, ma implementa il sistema e il servizio permettendo di agire e curare il paziente in modo attento ed efficace, anche a distanza.