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In Lombardia 1 persona adulta su 10 convive con la dermatite atopica: rivoluzionata la terapia grazie ai nuovi farmaci a disposizione

Intervista alla dr.ssa Mariateresa Rossi, ricercatore a tempo determinato di tipo B, Università degli Studi di Brescia, UO Dermatologia, ASST Spedali Civili di Brescia

In Lombardia 1 persona adulta su 10 convive con la dermatite atopica: rivoluzionata la terapia grazie ai nuovi farmaci a disposizione
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Come si definisce la dermatite atopica e qual è il meccanismo eziopatogenetico alla base di questa patologia? Quali sono i segni e i sintomi, i campanelli d’allarme da non sottovalutare e qual l’evoluzione della malattia?

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica ricorrente della pelle che si presenta più di frequente nel bambino ma anche nell’adolescente-adulto e a volte nell’anziano. La dermatite atopica fa parte dello spettro delle atopie, ha una eziopatogenesi complessa e multifattoriale. Contribuiscono allo sviluppo della malattia fattori genetici, tra cui la mutazione del gene per la filaggrina (FLG), una delle principali proteine strutturali dello strato corneo (lo strato più esterno dell’epidermide), molto importante per il mantenimento dell’idratazione e della funzione di barriera della cute; fattori ambientali, quali allergeni e inquinamento (i soggetti che vivono in aree fortemente urbanizzate sono più a rischio di sviluppare la malattia). La dermatite atopica è una malattia che vede coinvolte nell’attivazione e nel mantenimento del processo infiammatorio alcune citochine (IL-4 e IL-13 in fase acuta, IL-5, GM-CSF, IL-12 e IFN-y nelle forme croniche). Il sintomo cardine è il prurito, insopportabile e talmente intenso da essere spesso definito dai pazienti come un dolore. I segni sono molteplici: cute eritematosa con chiazze arrossate sul corpo, più frequenti al volto, al collo e alle pieghe, pelle secca, desquamazione e ispessimento della pelle che diventa più scura, come conseguenza del grattamento cronico (lichenificazione). L’eventuale presenza nel neonato di pelle secca, facilmente irritabile in corrispondenza delle guance o dei glutei può porre il sospetto di dermatite atopica se all’interno di un contesto di familiarità per la dermatite stessa o condizioni associate quali asma e rinite allergica. La malattia può risolversi in età puberale, può avere un periodo di remissione e ripresentarsi in età adolescenziale-adulta, può comparire all’improvviso anche in età adulta o più avanzata. Si può verificare la cosiddetta ‘marcia atopica’: scompare nell’infanzia la dermatite atopica e subentrano altre comorbilità quali asma, allergie alimentari, rinite allergica.

Ci descrive lo scenario epidemiologico della patologia nella sua Regione? Qual è il profilo del paziente con dermatite atopica? Quali sono le strategie terapeutiche per la dermatite atopica? Ci sono novità rilevanti nel trattamento di questa patologia, in particolare per quanto riguarda le forme gravi?

In Lombardia fino a cinque anni fa l’affluenza dei pazienti atopici presso le strutture ospedaliere era scarsa a causa delle limitate possibilità terapeutiche; lo scenario poi è cambiato grazie anche all’avvento di nuove cure. I dati epidemiologici a livello nazionale parlano di una prevalenza del 10%-20% nei bambini e di un 8%-10% negli adulti, numeri che riteniamo abbastanza sovrapponibili alla situazione nella regione Lombardia. Il paziente con dermatite atopica si riconosce per le lesioni tipiche in sedi visibili, quali il viso, con la tipica “facies atopica” (colorito pallido e occhiaie); molto frequente specie nell’adulto l’associazione con l’eczema delle mani; il prurito è pressoché costante. Quanto ai trattamenti nelle forme lievi si utilizzano prodotti emollienti, topici a base di corticosteroidi e immunosoppressivi topici. Nelle forme gravi fino a cinque anni fa avevamo a disposizione la sola ciclosporina come farmaco approvato per i pazienti sopra i 16 anni e la fototerapia; le opzioni nei bambini risultavano praticamente nulle. Poi le cose sono cambiate, abbiamo avuto l’introduzione dei farmaci biologici e ancora più di recente l’arrivo delle small molecules come i JAK inibitori di cui abrocitinib, un inibitore selettivo di JAK1, è la tra le novità più rilevanti perché è un farmaco che ha rivoluzionato la terapia della dermatite atopica: efficace e rapido perché il paziente già dopo il secondo giorno di assunzione riferisce un drastico calo del prurito e nel giro di un mese si assiste ad una importante riduzione delle lesioni cutanee. È un farmaco facile da assumere, perché si tratta di assumere una compressa al giorno per via orale. Gli studi clinici che ne hanno portato alla registrazione e introduzione in commercio segnalano una bassa percentuale di effetti collaterali. Ad oggi il farmaco è approvato e rimborsato in Italia per i pazienti maggiorenni.

Come è organizzata la presa in carico dei pazienti con dermatite atopica nella sua Regione e presso il suo Centro? Ci sono attività o servizi peculiari nel percorso diagnostico terapeutico assistenziale di questi pazienti che ci vuole segnalare?

Nel nostro Centro, diretto dal Professor Piergiacomo Calvazara Pinton, abbiamo un ambulatorio dedicato alla dermatite atopica di secondo livello; ciò significa che l’accesso deve avvenire da parte delle nostre strutture esterne di riferimento, gli ambulatori territoriali di primo livello. I pazienti pediatrici con dermatite atopica sono seguiti dalla Dottoressa Valeria Boccaletti. Nel Centro abbiamo la disponibilità di eseguire visite multidisciplinari in collaborazione con il Servizio di Allergologia degli Spedali Civili ed effettuiamo test allergologici quali test epicutanei e prick test.

Dr.ssa Maria Teresa Rossi
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