Depuratore del Garda: i “sindaci con gli stivali” dell'asta del Chiese non mollano
A Gavardo nel Chiese e a Peschiera davanti al Mincio con il depuratore sullo sfondo per annunciare un nuovo ricorso

Una “provocazione”: con gli stivali nelle acque basse del Chiese a Gavardo e davanti al Mincio nei pressi del depuratore di Peschiera per dimostrare una volta di più la diversa portata dei due fiumi
I "sindaci con gli stivali"
Oggi pomeriggio i sindaci dell'asta del Chiese che sono impegnati nei ricorsi contro l'iter per la realizzazione del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari hanno indossato gli stivali e si sono fatti ritrarre nelle acque del fiume Chiese a Gavardo. Poi si sono spostati a Peschiera e hanno fatto una foto di gruppo in riva al Mincio con lo sfondo del depuratore. “Nel Chiese – ha comunicato il sindaco di Montichiari Marco Togni – come si può ben vedere nella foto che abbiamo voluto scattare oggi come provocazione – l'acqua è davvero poca mentre nel Mincio c'è e la portata è costante durante l'anno. Due foto che la dicono lunga sulla diversa situazione dei fiumi. Oggi annunciamo anche un nuovo ricorso contro la convenzione che il prefetto Visconti ha firmato un paio di giorni prima di andarsene a Bologna, firmata anche dal presidente di Ato, Boifava, e dal presidente di Acque Bresciane, Delbarba, andando contro quelle che sono le indicazioni politiche espresse dalla Provincia. In questo momento ci chiediamo se Delbarba e Boifava si siano consultati preventivamente con la Provincia essendo due società partecipate. A noi sembra assurdo che si siano permessi di firmare una convenzione di questo tipo. Se il Commissario voleva procedere lo poteva fare senza che altri soggetti, in questo caso Ato e Acque Bresciane, lo seguissero. A questo punto Ato e Acque Bresciane, nelle persone dei due presidenti, sono completamente partecipi delle scelte del Commissario. Noi vogliamo sapere che cosa ne pensa la Provincia da cui ci aspettiamo una ferma presa di posizione per contrastare la scelta dei due presidenti e ci aspettiamo che ricorra come noi contro le firme di questa convenzione”.