Ambiente

Da 100 anni il pioppo veglia sulla Cascina Molesine

La pianta è diventata Monumento nazionale, presto si organizzeranno visite per scolaresche ed appassionati

Da 100 anni il pioppo veglia sulla Cascina Molesine

La natura sa essere monumentale, non solo nei grandi parchi, ma anche nei “prati di casa”, come è successo a Verolavecchia.

Il pioppo centenario

Infatti lunedì 21 luglio è stata posata la targa di riconoscimento (censimento) del pioppo ibrido, sito alla cascina Molesine, quale “Albero monumentale d’Italia”. Un bel risultato che va ad ingrossare la già nutrita schiera di alberi monumentali siti in Lombardia.

Gli altri “monumenti verdi” nel bresciano

In particolare nel bresciano si trovano ben 56 alberi monumentali, spicca il cedro del Libano di Verolanuova, con un tronco con circonferenza superiore a quattro metri e mezzo (diametro 150 centimetri). A rendere però monumentale l’albero è soprattutto la spettacolare posizione, che gli permette di ricoprire un ruolo paesaggistico di rilievo nella piazza centrale del paese. Questa è caratterizzata da eleganti architetture e dal canale che l’attraversa sul lato del Cedro. Da qui si vede di sfondo la seicentesca Basilica di San Lorenzo Martire, che ospita anche opere del Tiepolo. Ad Adro ci sono due cedri dell’Himalaya, a Borgosatollo un gelso nero e uno bianco, a Breno un platano comune, a Brescia c’è un cedro del Libano, un olmo campestre, un noce del Caucaso, un cedro dell’Atlante, un cedro dell’Himalaya e un bagolaro. A Bione c’è un cerro-sughera, a Calcinato un cipresso calvo, a Castenedolo un cedro del Libano, a Coccaglio un cedro dell’Himalaya, una magnolia e un cedro dell’Atlante, a Collebeato una magnolia, a Corte Franca un cedro dell’Atlante e due cedri dell’Himalaya, a Darfo Boario Terme un faggio e due larici, a Edolo un pino cembro e un ippocastano, a Gargnano un carpino bianco, a Lonato due platani comuni e un ippocastano, a Malegno un abete rosso, a Mazzano un cedro del Libano, a Nuvolera un cipresso calvo, a Ospitaletto un cedro del Libano, a Padenghe un cipresso comune, a Passirano un cedro del Libano, a Pertica Bassa tre faggi, a Piancogno un platano comune, una magnolia e un acero campestre, a Prevalle un gelso bianco, a Rodengo Saiano un platano comune, a Salò un cipresso comune, a San Gervasio Bresciano una farnia, a Toscolano Maderno un platano comune, un cedro dell’Himalaya e uno del Libano, un faggio, un castagno, un abete rosso, un pero selvatico, a Verolanuova un cedro del Libano, a Verolavecchia un pioppo del Canada, a Vezza d’Oglio un abete rosso e a Vobarno una farnia.

Meta per studenti e appassionati

Così anche Verolavecchia entra in questo importante elenco grazie al suo Pioppo con più di 100 anni, un’altezza di 25 metri e una circonferenza che va dal metro e trenta ai 480 cm, insomma una pianta di tutto rispetto, testimone silenziosa della vita dei verolavecchesi nell’ultimo secolo. Ora l’intenzione è quella di renderla meta di visite per scolaresche e appassionati botanici.

“È ambizioso avere sul territorio un albero monumentale. Per me questo pioppo è il vegliardo tra gli alberi che annovera Verolavecchia e merita tutto il nostro rispetto. Invito a sedersi lì vicino per riflessioni sul passato, presente e futuro, perché da questo punto di vista il luogo sarà conciliante. Non mancheranno riflessioni condivise con le nuove generazioni, che voglio coinvolgere in visite, organizzate con la scuola”,

è il commento del sindaco Maura Gualdi.