Crisi del settore apistico

Continua a piovere e le api hanno fame, l'allarme lanciato da Coldiretti

Una situazione che favorisce le importazioni di miele straniero che in Italia nel 2024 sono aumentate del 23%

Continua a piovere e le api hanno fame, l'allarme lanciato da Coldiretti
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Continua a piovere e le api hanno fame, Coldiretti lancia l'allarme.

A dura prova la sopravvivenza delle api, l'allarme di Coldiretti

Una situazione al limite quella del meteo di questi ultimi giorni che sta mettendo a dura prova anche la sopravvivenza delle api ridotte alla fame. È quanto denuncia la Coldiretti Lombardia durante un incontro in Regione sulle difficoltà del settore apistico, alla presenza dell’assessore Beduschi.

Tra nubifragi, grandinate, bombe d’acqua e vento forte – precisa la Coldiretti Lombardia –, la primavera appena conclusa ha rovinato le fioriture con conseguenze negative sulla sopravvivenza stessa delle api, con le scorte di cibo negli alveari esaurite. Gli apicoltori sono quindi dovuti intervenire in maniera tempestiva con nutrizioni di soccorso, per salvare intere famiglie. A farne le spese anche la produzione dei mieli primaverili, praticamente ridotta ai minimi termini, quando non azzerata. Tra le produzioni colpite anche quelle di millefiori e acacia, tra le più ricercate sul mercato. L’aggravio dei costi che gli apicoltori sono stati costretti a fronteggiare per preservare la salute delle api – spiega la Coldiretti Lombardia – non potrà quindi essere compensata dalla vendita del prodotto finito, tanto che in alcune zone si teme che diverse aziende non riusciranno ad avere miele per tutto l’anno.

Anche nel Bresciano

Lo scorso 20 maggio in occasione della Giornata Mondiale delle Api l'apicoltrice Cinzia Lonati di Botticino aveva così commentato la situazione, già allora (poco più di un mese fa) caratterizzata da frequenti piogge.

"Le prime piogge primaverili sembravano preannunciare una buona stagione, ma poi c'è stato un brusco calo delle temperature tra la metà e la fine di aprile - spiega l’apicoltrice Cinzia Lonati di Botticino (BS) - e le fioriture sono state pesantemente danneggiate, e il raccolto è andato quasi completamente distrutto. Stiamo intervenendo con un’alimentazione di soccorso perché con gli sbalzi di temperatura che si sono registrati i fiori fioriscono meno e quindi le api non hanno nutrimento sufficiente per salvaguardare la famiglia. Nelle zone montane la produzione di miele d’acacia anche quest’anno sarà scarsissima,  non ci resta che puntare sul castagno, che fiorirà invece a fine giugno inizio luglio”.

I numeri

Una situazione che favorisce le importazioni di miele straniero che in Italia nel 2024 sono aumentate del 23% - conclude la Coldiretti Lombardia - Nei primi due mesi dell’anno, in particolare, sono arrivati quasi 4,8 milioni di chili di prodotto straniero, di cui oltre ¼ di provenienza Extra Ue, spesso di bassa qualità e a prezzi stracciati, che esercita una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano, mettendo in ulteriore difficoltà i produttori nazionali, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. L’Ungheria di Orban ha praticamente raddoppiato le vendite nel nostro Paese.

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