Il Comune di Cazzago San Martino ha approvato, in seduta consiliare, la delibera che chiede al Governo italiano di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina come “entità sovrana”.
Cazzago approva in Consiglio lo Stato di Palestina
Il documento, sostenuto dalla maggioranza guidata dal sindaco Fabrizio Scuri, si inserisce in una campagna promossa a livello provinciale da diversi enti locali, tra cui i Comuni di Ome e Rodengo Saiano, per rilanciare il principio dei “due popoli, due Stati”, come strada per una pace duratura tra Israele e Palestina. Lo stesso principio era stato anche citato, come si legge nella delibera, nell’ottobre 2023 dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: per avere due Stati, però, bisogna prima riconoscerli entrambi e, ad oggi, l’Italia riconosce solo Israele. L‘atto, quindi, impegna il sindaco nella divulgazione del documento alla cittadinanza e alle istituzioni.
Un voto non unanime
La votazione, però, non è stata unanime: l’opposizione ha infatti espresso voto contrario (a parte Antonio Mossini, che si è astenuto) con varie argomentazioni. Il capogruppo Mirco Guidetti ha parlato di “atto simbolico che rischia di legittimare soggetti (intende Hamas, ndr) che non riconoscono il diritto all’esistenza di Israele. La creazione di uno Stato palestinese deve essere il frutto di un processo di pace duraturo, fondato sul dialogo. Oggi, però, le condizioni non ci sono”.
Più articolata la posizione della consigliera Maria Teresa Venni, che ha motivato il suo “no” spiegando che “la politica estera è competenza esclusiva dello Stato. Un Consiglio comunale può esprimere orientamenti, non adottare atti su questioni di diplomazia nazionale”. Secondo Scuri, invece,”in Consiglio non bisogna limitarsi ai confini del proprio territorio, ma anzi è un dovere esprimere le proprie posizioni e ovviamente io rispetto le vostre”. La consigliera Venni ha poi proseguito, rilevando squilibri nella formulazione del documento. “Manca la condanna esplicita del terrorismo, la richiesta del rilascio degli ostaggi, il riconoscimento del diritto di Israele a vivere in sicurezza – ha affermato – Senza questi elementi di equilibrio, il messaggio rischia di apparire sbilanciato e dunque meno credibile e il nostro compito, come amministratori, è quello di unire, non dividere. Comunque, la mia posizione sui conflitti resta quella già affermata in passato: contro la guerra e a favore del cessate il fuoco”.
“Si creano le condizioni di una trattativa tra soggetti con pari dignità”
Opposto il parere del primo cittadino Scuri e del vicesindaco Sabrina Guidetti, che hanno ribadito la convinzione della maggioranza: “La richiesta non è contro Israele, ma per creare le condizioni di una trattativa tra soggetti con pari dignità. Senza riconoscimento, parlare di due Stati resta un’astrazione”.