Cava: si va al Tar, ma Alleanza si astiene
Dura la risposta della maggioranza che li ha accusati di voler "barattare la costruzione della bretella con l’ampliamento"
Contro l’ampliamento della cava Rossi sul territorio di Palazzolo si andrà al Tar.
Cava: si va al Tar, ma Alleanza si astiene
La decisione è stata annunciata dal sindaco Gianmarco Cossandi nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, dove a tenere banco è stata la mozione presentata dalla maggioranza (ed emendata dal gruppo Mos/FdI): in cerca del sostegno di tutto il Consiglio per scongiurare i pericoli di una attività estrattiva sul territorio (che attualmente ne è privo), si è scontrata però contro un’opposizione divisa. Se da una parte la Lega, come già anticipato nelle missive indirizzate anche alla Regione, si allineata con la posizione della maggioranza, particolarmente discussa è stata la decisione di Alleanza di Centro (e quindi Forza Italia) di astenersi.
«Sia chiaro, noi siamo contrari alle cave», hanno più volte dichiarato i consiglieri Angelo Cima e Filippo Carnazzi che non hanno condiviso non tanto l’obiettivo della mozione (e quindi la tutela del territorio) quanto il contenuto «che ha forti connotati politici», lamentando la mancanza («intenzionale o meno, non lo sappiamo») di alcuni passaggi chiarificatori.
In particolare il fatto che in fondo al piano cave provinciale «originale» c’era la firma dell’allora presidente Samuele Alghisi, e quindi del Centrosinistra: nel piano aggiornato a seguito dell’emendamento presentato dai consiglieri regionali Davide Caparini e Floriano Massardi (entrambi in quota Lega) «almeno è prevista la realizzazione della strada tra Adro e il casello dell’A4, il tutto a carico del cavatore: un collegamento che si reclama da anni, per cui si erano aperte mediazioni mai portate a termine, che permetterebbe di sgravare il traffico non solo da Capriolo ma anche da San Pancrazio - hanno continuato da Alleanza di Centro, lanciando poi una provocazione - Nessuno vuole cave sul territorio, ma tutti vogliono strade e infrastrutture».
A questo si aggiunge il fatto che l’ampliamento della cava inciderebbe solo su una piccolissima parte del territorio, il 3%, «per cui non si può parlare certo di disastro ambientale».
Un’astensione che ha scatenato un’accesa querelle tra i consiglieri di maggioranza e di Alleanza di Centro. E se questi ultimi rivendicano una «questione di metodo», alla stessa si appellano il consigliere Francesco Feltri, che ha tacciato l’opposizione di voler «barattare la realizzazione della strada a favore degli adrensi con una cava, cosa che per noi non è accettabile», il vicesindaco Francesco Marcandelli e il primo cittadino, i quali hanno puntato il dito «sul comportamento istituzionale scorretto» dei vicini di casa.
«L‘accordo circa l’attività estrattiva è stato stipulato tra il cavatore e il Comune di Adro, senza interpellare nè noi nè l’Amministrazione di Capriolo, ci siamo visti imporre questa cosa senza averne mai discusso: ne faccio anche una battaglia di principio, io di certo non andrò a chiamare il sindaco di Adro (Paolo Rosa, ndr) e anzi farò ricordo», ha concluso Cossandi.
Approvata la mozione, seppur non all’unanimità, nei giorni scorsi il sindaco ha dato mandato ai legali per predisporre tutta la documentazione.
Anche la Lega di Palazzolo rinnova il suo secco "no"
Agli scontri in sala consiliare sono tutti ormai abituati. Nessuno si stupisce. Se però a volare tra fazioni non solo accuse ma elogi, tutto acquista un altro peso.
Come le parole del consigliere Francesco Feltri, il quale ha definito «coraggiosa» la posizione dei consiglieri della Lega Stefano Raccagni e Michele Caruna che hanno votato a favore della mozione.
Pur avendo già ribadito la loro contrarietà all’ampliamento della cava sul territorio di Palazzolo, hanno dovuto fare i conti anche sulle responsabilità dei colleghi in Regione, Caparini e Massardi, i cui nomi compaiono in calce all’emendamento con cui il territorio della città era stato reinserito nell’Ateg05. «Lo abbiamo ribadito nelle lettere che abbiamo inviato e probabilmente lo avremmo ufficializzato anche durante lo scorso Consiglio, se avessimo avuto prima le informazioni: noi siamo contrari alla cava», ha esordito Raccagni, togliendosi anche un sassolino dalla scarpa. Il riferimento è all’«imboscata» della maggioranza, che all’ultimo minuto aveva inserito la mozione nell’ordine del giorno, votazione poi rimandata allo scorso giovedì.
Ad ogni modo, in questa battaglia le posizioni saranno allineate. «Su certi temi non ci sono bandiere o loghi, ma purtroppo c’è una politica che dall’alto ascolta e coinvolge poco il territorio perché come i nostri rappresentanti non hanno avvisato noi, lo stesso hanno fatto i vostri con voi», ha continuato, additando la questione come un fatto «grave».
Quanto alla strada, un’opera per la quale diverse volte ci si era seduti al tavolo (all’epoca Raccagni era assessore sotto la Giunta Sala), l’utilità è chiara: prima per Adro, poi per Capriolo e infine per Palazzolo, permettendo di sgravare via Genova e San Pancrazio dal traffico pesante, «eppure all’epoca solo questi ultimi erano disposti a mettere risorse - ha concluso - Non c’è nulla di gratis, in questo caso verrebbe pagata a scomputo delle opere di urbanizzazione: e noi pagheremmo con il territorio».