Chiari

Cantieri aperti e gru all’opera all’Einaudi

Sono partiti i lavori di ampliamento per creare nuovi ambienti per l’indirizzo Agrario dell’Istituto.

Cantieri aperti e gru all’opera all’Einaudi
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Sono partiti i lavori di ampliamento per creare nuovi ambienti per l’indirizzo Agrario dell’Istituto. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra autorità: Provincia, Comune di Chiari e la dirigente Vittorina Ferrari hanno sempre fatto in modo che si potesse realizzare un nuovo comparto per poter migliorare la formazione degli studenti.

Cantieri aperti e gru all’opera all’Einaudi

Un momento davvero importante. Martedì mattina è stato ufficialmente consegnato il cantiere, che ha conseguentemente sancito l’avvio dei lavori, del futuro Polo di Agraria all'Istituto Einaudi. Le strutture scolastiche di via Fratelli Sirani sono dunque pronte a crescere e ad accogliere nuovi studenti grazie alla forte sinergia e l’impegno della scuola stessa, diretta da Vittorina Ferrari, con la Provincia di Brescia e il Comune di Chiari.

Per l’occasione erano presenti anche il sindaco Massimo Vizzardi, il vicesindaco Maurizio Libretti, il professor Filippo Gannuscio, Filippo Ferrari, consigliere delegato all’Edilizia Scolastica e all’Istruzione della Provincia di Brescia (accompagnato anche da Marco Cola, operante nello stesso settore), l'architetto Giovan Maria Mazzoli, direttore del settore Edilizia Scolastica e direzionale della Provincia di Brescia, un rappresentante dell’azienda che si occuperà dei lavori e una delegazione di studenti.

Gli interventi

Ad aprire le danze dei discorsi, visibilmente emozionata, proprio come quando si realizza un sogno, è stata la dirigente Ferrari.

Un traguardo importante. Quando la ditta ha iniziato gli scavi, ho pianto. La costruzione di una scuola fa parte della storia di un territorio. Scommettere sulla scuola è una sfida per il futuro. Su questo siamo sempre andati d’accordo io e il sindaco Vizzardi. Se penso al 2014 mi rendo conto che è stata fatta tantissima strada e questo solo grazie alla sinergia tra le istituzioni.

L’investimento della Provincia è di circa 2 milioni di euro. Per la costruzione saranno necessari 180 giorni. Si conta dunque che gli studenti potranno entrare nella scuola a settembre del 2023. Il consigliere provinciale Ferrari è invece intervenuto per ribadire che «si potrà ampliare il curricolo in materie agrarie e allo stesso tempo creare un polo all’avanguardia dal punto di vista architettonico e con tanto di giardini didattici sulla copertura. Una struttura non solo unica nel Bresciano, ma anche a livello nazionale». Inoltre, nel corso dell’incontro, gli esponenti della Provincia hanno anche anticipato che c’è l’intenzione di continuare l’ampliamento aggiungendo una cantina vitivinicola per le materie enologiche.

Il sindaco Vizzardi, ancora una volta, ha ribadito l’importanza che la sua Amministrazione pone sul comparto scolastico. «Elementari, medie, superiori - ha ribadito - E’ evidente che sono una nostra priorità. Come Comune ci siamo impegnati e la risposta anche da parte della Provincia è stata positiva». Il vicesindaco Libretti, infine, ha ricordato che il Comune ha anche messo a disposizione l’area dell’ex poligono di tiri per poter progettare nuovi laboratori e far crescere ulteriormente l’Istituto Einaudi.

Il progetto

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo corpo architettonico che ospiti spazi didattici e di servizio ad ampliamento dell’esistente e limitrofo polo scolastico dell’Einaudi. Ad anticipare l’azione progettuale, sono state di fondamentale importanza tutte le operazioni di analisi del contesto in cui l’opera si inserirà, nonché lo studio delle funzioni e le destinazioni d’uso da insediare con le esigenze richieste da ognuna di esse. Le destinazioni d’uso da insediare, cosi come richiesto dalla committenza, corrispondevano a spazi didattici, divisi tra aule e laboratori, accompagnati da spazi di servizio, ed aule insegnanti. In particolare, l’indirizzo del corso di studi che l’edificio dovrà ospitare ha influenzato molto le scelte progettuali: infatti è previsto l’insediamento al suo interno dell’istituto agrario. Questa fase di metaprogetto iniziale, ha portato allo sviluppo ed alla generazione di una architettura che dialoga con il contesto in cui si inserisce, emergendo dal terreno in maniera delicata e quasi mimetica. Ne è nato un edificio disposto sull’asse nord-sud, di un solo piano fuori terra; la copertura è stata prevista calpestabile, piana ed a verde, come fosse una continuazione del terreno circostante. Per accedere alla copertura, oltre ad un collegamento verticale interno al fabbricato, sono state pensate due ali terrazzate poste sul fronte principale (prospetto ovest) del fabbricato. Tali lingue, ospitano una scala ed che oltre a permettere di raggiungere la copertura, fungono anche da collegamento per i giardini didattici posti sui terrazzamenti».

Non mancano nemmeno dettagli sulla suddivisione degli spazi: «Dal punto di vista distributivo interno, al piano terra sono state collocate tutte le funzioni che richiedevano maggiori requisiti areo-illuminanti e una maggior praticità nella fruizione - è evidenziato - In particolare, al piano terra trovano posto otto aule didattiche della superficie utile di circa 50 metriquadrati ciascuna; tre locali adibiti ad uso del personale (ufficio/sala riunioni, bidelleria e spazio polifunzionale); servizi igienici per gli studenti divisi per sesso; per persone con difficoltà motori e per i docenti, ma anche due patii utili al fine di portare illuminazione naturale negli spazi interni».

La copertura sarà di tipo verde intensivo, ovvero dei giardini pensili con inverdimento intensivo, caratterizzati da specie vegetali variegate con alta capacità di sviluppo nell’ambiente di insediamento. In questo contesto sarà anche possibile realizzare strutture d’arredo e percorsi pedonali, rendendo questo tipo di copertura una struttura pienamente fruibile. L’intero fabbricato è stato pensato per essere autonomo rispetto ai fabbricati esistenti e anche eventuali successivi ampliamenti.

Proprio a tale proposito l’edificio, così come è stato concepito, è autonomo ma anche studiato per poter essere ampliato in una fase successiva, senza andare ad intaccare il suo linguaggio e la sua funzionalità.

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