Campagne bresciane: al via la raccolta di mais
In provincia di Brescia si stima ne siano seminati almeno 70.000 ettari ogni anno

Campagne bresciane: al via la raccolta di mais.
Al via la raccolta di mais nelle campagne bresciane
Siamo in una provincia prevalentemente zootecnica dove il mais – come granella, insilato o pastone - è centrale nella razione alimentare di bovini, suini e avicoli in generale, e per questo è importante, anzi fondamentale, ottenere un buon raccolto in quantità e qualità, utile per tutta l’annata. Questo in sintesi il messaggio di Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia in occasione dell’avvio della campagna di raccolta del mais nelle campagne bresciane.
“Poco a che vedere con la drammatica situazione vissuta nel 2022 – interviene Giovanni Martinelli imprenditore zootecnico e vicepresidente di Coldiretti Brescia- quest’anno la giusta combinazione tra pioggia e irrigazione quando necessarie sta consentendo di raccogliere i primi ottimi trinciati di mais, sicuramente migliori in termini di resa ad ettaro e apporto nutrizionale rispetto allo scorso anno. Purtroppo fa da contraltare – continua Martinelli – la tardiva raccolta del fieno maggengo, penalizzata dalle insistenti piogge primaverili che ne hanno compromesso la qualità”.
Sempre massima l'attenzione
La campagna di raccolta del mais in effetti è solo agli inizi, in una provincia come Brescia in cui si stima che siano seminati almeno 70.000 ettari ogni anno, tra primo e secondo raccolto (ovvero seminato dopo il loietto o i cereali autunno vernini), tra mais raccolto in granella oppure portato alla maturazione cerosa e avviato a trinciato o pastone per gli animali. Anche per questo deve essere sempre massima l’attenzione alla disponibilità di acqua dei nostri bacini, per una puntuale irrigazione delle tante colture ancora in campo (in verità non solo il mais). Un fenomeno assai frequente quest’anno è la semina di mais cosiddetti “precoci”, ovvero con un ciclo colturale relativamente ridotto. Riducendo il tempo di permanenza in campo diminuiscono i problemi legati alla siccità, essendo necessarie meno irrigazioni per portare a maturazione il prodotto.
“Quest’anno, dopo la brutta esperienza con la siccità 2022, ci siamo orientati su varietà precoci, anzi precocissime – rilancia Giuseppe Ruggeri allevatore di Verolavecchia e dirigente Coldiretti Brescia - per due motivi fondamentali: i problemi avuti lo scorso anno e la sostenibilità ambientale della coltivazione. Con varietà precoci abbiamo risparmiato almeno un’irrigazione, e stiamo raccogliendo in questi giorni il mais seminato a fine marzo. Resta quindi tutto il tempo per un secondo raccolto, di sorgo o nuovamente di mais precocissimo».