Calcio e cuore: la rinascita della squadra Avis
Un messaggio che vale più di un trofeo

Avis non è solo donazione di sangue o di plasma è anche sport. La sezione Poncarale-Flero ha indossato pantaloncini corti e scarpette coi tacchetti per il torneo dell’oratorio flerese.
La squadra di calcio Avis


Una tradizione già attiva diversi anni fa ma che da un pò di tempo non andava più in scena, o meglio in campo. La neopresidente Noemi Pini ha voluto segnare il goal per la vita ed è riuscita a riportare in auge quello che ogni anno avveniva sino al 2000 circa: la squadra di calcio Avis.
"Quest’anno ce l’abbiamo fatta e ci siamo iscritti allo storico torneo dell’oratorio di Flero. Non lo facevamo da inizio anni 2000 - ha spiegato Pini - In passato avevamo già una squadra ma poi si era persa la buona prassi di partecipare a questo appuntamento con lo sport sano e di condivisione. Mi ero ripromessa che prima o poi come Avis Poncarale-Flero avremmo ripreso la tradizione e finalmente quest’anno ci siamo riusciti. Abbiamo visto la locandina del torneo e non abbiamo esitato a iscriverci".
In campo le vecchie glorie sono Omar Savoldi, Giorgio Buratti e Cristian Bergamaschi. Con loro Davide Dusi, Fabrizio Bonafede, Guglielmo Baiguera, Jacopo Alessio Ferpozzi, Stefano Prandelli, Francesco Paonessa, Diego Freno, Roberto Bettinzoli, Marco Rizzardi e Stefano Cirelli. In panchina come dirigenti Mauro Pini, Marcellino Zampedri (storico dirigente anche della prima squadra esistita sino a inizio anni 2000) e Gonario Mario Todde. Il guardialinee di fiducia è Filippo Canargiu. Una partecipazione che vuole portare un messaggio ben preciso in campo, la competitività non c’entra.
"Abbiamo nella squadra, di ben tredici persone (comprese le riserve), formata da “vecchie glorie” della famosa prima squadra dei tempi che furono rimpolpata con nuovi giovani: alcuni di questi sono volontari e altri sono nostri avisini e altri non lo sono ancora ma hanno intenzione di firmare il modulo di richiesta iscrizione. Questo passo sarebbe per noi un vero goal. L’idea di scendere in campo infatti non è mai stata quella di vincere una partita o di vincere addirittura il torneo - ha raccontato la giovane presidente avisina - ma portare in campo Avis e far capire chi siamo, cosa facciamo, perché lo facciamo. Avis non è solo donare il sangue e altri emocomponenti, ma è anche aggregazione, stare insieme, consolidare l’amicizia e ampliare nuove amicizie, promuovere il dono con diverse sfaccettature e non solo in modo tradizionale. Inoltre una persona sportiva è tendenzialmente una persona sana, per stile di vita, per alimentazione, per lo svolgimento puntuale di attività che fanno bene a mente e corpo".
Un concetto non nuovo in casa Avis Poncarale-Flero.
"Questo comunque ci fa ricollegare al progetto “Il dono da me a te” che da anni abbiamo ideato e portato avanti con Ail Brescia, il fine è sempre lo stesso: raggiungere i ragazzi, i giovani e far sì che anche loro si sensibilizzano al dono del sangue e al dono del tempo - ha approfondito Noemi Pini - Durante le partite ci si lega ancor di più, facendo il tifo, ad esempio. Inoltre siamo presenti anche con un banchetto informativo in condivisione con Ail Brescia (presente la consigliera Anna Riccardi Ferpozzi) e questo è stato grazie a don Simone che entusiasta ha accettato e promosso la nostra richiesta. Chiunque voglia informazioni ci trova lì, a disposizione, ogni partita!".
Un legame con il passato anche attraverso le divise.
"Per le maglie ovviamente abbiamo voluto assolutamente riprendere e portare in campo i colori di Avis, quindi la classica scritta blu con la goccia rossa: la maglia rossa infatti sta a significare il sangue intero. Per i due portieri invece si è optato per la divisa gialla, sta a rappresentare il plasma. Che altro dire? Vi aspettiamo a tifare per noi!".
L’Avis Poncarale-Flero presenzierà anche durante il grest estivo con un coinvolgente incontro rivolto ai bimbi e ai ragazzi, in cui si racconterà il mondo della solidarietà a braccio teso.