Curiosità

Avvistato gruppo di Ibis Sacri nelle campagne di Carpenedolo

L'animale è originario dell’Egitto, il suo arrivo in Europa sembrerebbe dovuto all’uomo.

Avvistato gruppo di Ibis Sacri nelle campagne di Carpenedolo
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Ormai capita con una certa frequenza, ma è pur sempre un fatto che incuriosisce e lascia senza parole.

Avvistato gruppo di Ibis Sacri nelle campagne di Carpenedolo

Le campagne di Carpenedolo stanno diventando, con una certa frequenza, teatro di avvistamenti di gruppi di Ibis sacri. La presenza di questo animale, originario dell’Egitto sulle coste del Nilo (sacro perché considerato l’incarnazione del dio Thot), avviene con una certa frequenza anche nella zona delle Colline Moreniche. L’animale si nutre di tutto, e in particolar modo di piccoli mammiferi che vivono in fossi e paludi. Per quanto riguarda l’arrivo in Europa di questa specie, si pensa che il loro insediamento non sia di origine naturale ma dovuto all’uomo. La Francia, per esempio, è uno dei paesi dove l’Ibis è più presente e da lì pare che esemplari siano arrivati prima in Piemonte, dove è molto presente nelle zone delle risaie, poi nel Polesine e nelle zone del Mincio. In un contesto del genere la presenza degli Ibis sacri viene monitorata con attenzione per capire cosa possa succedere alle specie autoctone a contatto con questo animale.

L’Ibis si nutre anche di uova e alcuni contadini e naturalisti della zona lamentano, infatti, nidi presi d’assalto. L’Ibis è solo uno degli animali non autoctoni che, in tempi relativamente recenti, sono apparsi in zona. Come ad esempio le tartarughe tropicali nel fiume Chiese, abbandonate da chi le compra in ferie o negozi di animali e che stanno proliferando nel principale corso d’acqua della Bassa bresciana orientale. Per esempio nei comuni attraversati dal Chiese come, ad esempio, Acquafredda, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Calcinato e Bedizzole sono sempre di più gli esemplari di tartarughe tropicali che stanno aumentando a vista d'occhio. Il tipo di tartaruga che sta proliferando nel Chiese è la cosiddetta tartaruga palustre, «trachemys», o comunemente detta «americana», caratterizzata da macchie di colore rosso o giallo sulle membrane timpaniche. Una specie non autoctona, ma importata e quindi pericolosa per l'ecosistema.

Senza dimenticare gli avvistamenti di altri animali nei territori delle Colline Moreniche, dove in questi anni, fra gli altri, sono stati trovati cinghiali (alcuni salvati nelle canalette d’irrigazione). Nella stagione estiva sono stati fotografati ragni di origine tropicale nelle zone di Medole, mentre in molti comuni collinari i gechi (fino a qualche anno fa visibili solo sul Garda) sono presenza ormai fissa nelle notti d’estate sui muri delle case. E non a caso Provincia di Brescia e Regione Lombardia hanno stipulato di recente una convenzione per realizzare un «Centro di recupero e soccorso della fauna selvatica in difficoltà e per la gestione delle specie esotiche ed esotiche invasive».

Un padiglione che verrà costruito in provincia di Brescia, con grande probabilità in via Romiglia, su un’area di 6 mila metri quadri a servizio della polizia provinciale di Brescia. Mentre per quanto riguarda i costi sarà necessario 1 milione di euro per veder sorgere la struttura. Ben 520 mila euro verranno finanziati dalla Provincia, mentre 480 mila euro da Regione. Il Centro di recupero per animali selvatici ed esotici, che seguirà un iter burocratico ben preciso, dovrebbe vedere la luce entro giugno 2023.

 

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