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Aviaria: stimati 30milioni di danni diretti in Lombardia, le parole di Valter Giacomelli

Per Coldiretti Brescia è ora necessario definire tempi certi per "i ristori salva pollai".

Aviaria: stimati 30milioni di danni diretti in Lombardia, le parole di Valter Giacomelli
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Ammontano a circa 30 milioni di euro le perdite per i soli danni diretti negli allevamenti avicoli della Lombardia colpiti dall’influenza aviaria negli ultimi due mesi, tra le province di Brescia, Mantova e Cremona. È quanto emerge dalle prime stime diffuse dalla Coldiretti regionale nell’annunciare la disponibilità di diversi istituti bancari ad attivare sul territorio misure di sostegno al credito per le aziende in difficoltà.

Interventi di sostegno

 

“Fin da subito – precisa Valter Giacomelli presidente Coldiretti Brescia – siamo intervenuti su più fronti: mentre i nostri tecnici si sono messi a disposizione delle aziende coinvolte dalla malattia, abbiamo aperto il confronto con le autorità competenti sul tema degli indennizzi e avviato sinergie con il mondo bancario sul territorio che ci hanno permesso di iniziare a raccogliere le prime disponibilità da parte di diversi istituti per attuare misure di sostegno al credito agendo sui finanziamenti già in essere o attivando nuovi strumenti agevolati”.

Boom dei costi di produzione

Ai danni diretti dovuti agli abbattimenti – precisa Coldiretti Brescia – si devono poi sommare tutti quelli indiretti collegati alle limitazioni o blocchi delle attività, successivi all’estinzione del focolaio o imposti in via preventiva, il cui impatto è ancora in corso di valutazione da parte del ministero dell’Agricoltura. Tutto questo in un momento in cui – continua Coldiretti – le aziende si trovano ad affrontare anche il boom dei costi di produzione a causa dei rincari energetici e delle materie prime.

 

“Come azienda e come filiera interamente lombarda siamo stati duramente colpiti dal problema e dal divieto di accasamento dei pulcini – precisa Laura Facchetti dell’avicola Monteverde di Rovato -  le mancate immissioni di animali si sono tradotte in minori polli alla macellazione, tanto che la nostra azienda è stata costretta a ridurre drasticamente la produzione. Speriamo che la situazione possa migliorare rapidamente in modo da non subire ulteriori perdite e da non perdere definitivamente le nostre consolidate quote di mercato”.

Cosa fare

“Diventa ora importante – conclude il presidente Giacomelli  - assicurare alle aziende in difficoltà un orizzonte temporale certo per lo stanziamento dei ristori salva pollai e tutelare un comparto che solo in Lombardia, secondo gli ultimi dati regionali, conta 1.200 allevamenti e 25 milioni di capi allevati”.

 

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