Tensioni

Attacco del Centrodestra in Consiglio provinciale: "Alghisi pare ostaggio delle pretese dei suoi"

"Da ambienti della sinistra bresciana sono circolate voci di un clima tesissimo e addirittura anche la minaccia di rimettere le deleghe da parte di un consigliere".

Attacco del Centrodestra in Consiglio provinciale: "Alghisi pare ostaggio delle pretese dei suoi"
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Il Centrodestra attacca il Consiglio provinciale pretendendo chiarezza da parte del presidente della Provincia Samuele Alghisi.

La richiesta è quella di far luce

Questo, in sintesi, quanto contenuto in una nota a firma dei consiglieri provinciali del Centrodestra: Alberto Bertagna, Paolo Fontana, Caterina Lovo Gagliardi, Daniele Mannatrizio, Gianpaolo Natali, Roberta Sisti, Massimo Tacconi, Giacomo Zobbio.

“L’anno nuovo è appena iniziato ma, per Alghisi e la sua fragile maggioranza, sembra partire nel peggiore dei modi: dopo il caso-Apostoli per il mancato sostegno nel primo Consiglio provinciale dell’anno, da ambienti della sinistra bresciana sono circolate voci di un clima tesissimo e addirittura anche la minaccia di rimettere le deleghe da parte di un consigliere. Le acque della maggioranza sono decisamente agitate ed Alghisi, di fatto, pare essere messo all’angolo dai suoi, occupato con l’ingrato compito di far quadrare i conti dove i numeri non sembrano essere poi così solidi. Un contesto decisamente poco sereno e che può inficiare l’operatività dell’Istituzione, eventualità sciagurata che come Centrodestra riteniamo si debba assolutamente evitare. Se venissero confermate tali voci, il quadro è letteralmente desolante: di fatto il Presidente della Provincia è ostaggio delle pretese dei suoi e, alla luce dei numeri risicati in Consiglio, sarà sempre oggetto di queste presunte prove di forza. Pretendiamo chiarezza da Alghisi soprattutto per rispetto dei cittadini bresciani e degli amministratori locali che hanno eletto questo Consiglio, un contesto del genere non sarebbe in alcun modo tollerabile e perciò chiediamo di far luce su tutta la vicenda”.

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