Aria malata a Brescia, interviene il Codacons
L'Associazione fa esposto alla Procura della Repubblica indicando "il difetto delle istituzioni preposte al monitoraggio dei livelli di inquinanti nell'aria e i gravi danni alla salute della collettività".
Sulla questione "qualità dell'aria" a Brescia interviene anche il Codacons. Ricordiamo che a partire da oggi (martedì 21 dicembre) scatta nella città della Leonessa entrano in vigore le misure di primo livello
Dati definiti "allarmanti"
Quarto giorno di aria oltre i limiti di PM10 a Brescia con una media provinciale di 57,7 µg/m³. Dati più che allarmanti giungono da un recente studio pubblicato su "The Lancet Planetary Health" - rivela il Codacons - nel quale si rivela lo stato pessimo dell'aria bresciana, con un tasso di mortalità da particolato fine (PM 2,5) che è addirittura il più alto del continente. Si tratta di uno studio finanziato dallo stato spagnolo condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero eseguito su un campione di 858 città europee. Nello specifico, applicando le linee guida dell'OMS sul PM 2,5 a Brescia potrebbero evitarsi 232 morti all'anno. Per quanto descritto, l'Associazione fa esposto alla Procura della Repubblica indicando il difetto delle istituzioni preposte al monitoraggio dei livelli di inquinanti nell'aria e i gravi danni alla salute della collettività.