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Ance Brescia e collegio dei geometri denunciano le lungaggini della burocrazia

A dar vita alla denuncia delle due rappresentanze è stata una lettera inviata dal Ministero degli Interni, a più di quattromila Comuni in tutta Italia, i quali avevano fatto richiesta per l’ottenimento del finanziamento 2020-2021 legge 160/2019 della norma Fraccaro, nate per sovvenzionare interventi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.

Ance Brescia e collegio dei geometri denunciano le lungaggini della burocrazia
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“Iter troppo complessi e frammentati. Serve un’unica piattaforma per l’inserimento dei dati”, intervengono all’unisono Ance Brescia e il Collegio Geometri della provincia sul caso innescato dal ministero degli Interni a causa della revoca ad oltre quattromila Comuni italiani dei fondi richiesti per gli interventi di sostenibilità previsti dalla legge 160 del 2019 della norma Fraccaro.

Interventi bloccati

“La complessità burocratica messa in moto per la gestione dei contributi e per i pagamenti è inaudita. Si parla di una frammentazione fra numerose piattaforme per il caricamento dei dati necessari alla richiesta, che non comunicano tra loro. Quattro piattaforme gestite da tre diversi ministeri: Bilancio e Programmazione economica, Economia e Finanze, Interno. Si tratta dei portali Cig e Simog della piattaforma Anac, con decine di informazioni da abbinare alla piattaforma Cup e convalidare. Altra Piattaforma Bdap da alimentare con centinaia di informazioni e menù a tendina ingannevoli e variabili nel tempo, da collegare poi ai Cig. Il tutto in varie fasi. Poi successiva alimentazione di una quarta piattaforma, la Tibel per caricare i certificati di regolare esecuzione. Prova ne è che ben 4.467 pagamenti di interventi già realizzati riguardanti la metà dei Comuni italiani sono bloccati per questi malintesi burocratici, appesantendo ulteriormente gli uffici già oberati da una mole di lavoro enorme”,

dichiara il presidente dei Geometri bresciani Giuseppe Zipponi, intervenuto immediatamente sulla questione, unitamente ai costruttori bresciani, i quali hanno accolto subito l’appello.

“Assistiamo all’ennesima confusione generata dalla ‘mala’ burocrazia. È un tema da sempre riscontrato nel costruito, ma che viene avvalorato anche dalla testimonianza della sofferenza da parte di altri settori, da quello dei tecnici sino alle amministrazioni pubbliche. La digitalizzazione deve semplificare i processi e non complicarli, ma occorre organizzarla con chiarezza e coerenza. Non è possibile avere innumerevoli piattaforme per l’inserimento dei documenti e dei dati”, afferma il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi.

 

Da dove ha preso le mosse

A dar vita alla denuncia delle due rappresentanze è stata una lettera inviata dal Ministero degli Interni, a più di quattromila Comuni in tutta Italia, i quali avevano fatto richiesta per l’ottenimento del finanziamento 2020-2021 legge 160/2019 della norma Fraccaro, nate per sovvenzionare interventi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile. Secondo l’organo di Stato la richiesta non sarebbe stata accettata a causa dell’invio scorretto dei dati da parte delle amministrazioni comunali. La risposta ha provocato una vera e propria rivolta dato le gravi ripercussioni che avrebbe provocato. Infatti, solo nel bresciano tale recesso avrebbe causato la perdita di quasi undici milioni di euro. Parrebbe che il ministero abbia in seguito ritirato la revoca, chiedendo ai Comuni la reintegrazione dei dati mancanti, secondo le due realtà di rappresentanza il caso sussiste e chiedono  l’uniformazione delle piattaforme per la gestione delle pratiche della pubblica amministrazione.

La problematica, infatti, non coinvolge solo la richiesta dei fondi Fraccaro, ma pesa su numerosi iter burocratici, tanto che nello stesso Pnrr è stato necessario l’inserimento di una mission dedicata alla semplificazione dei processi attraverso la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.

“Ma anche nell’applicazione delle mission occorrono coerenza e strategia. In varie audizioni sono state avanzate proposte concrete per la realizzazione di una piattaforma unica, le quali evidentemente non sono ancora giunte ad una fase avanzata di progettazione”, dichiara il presidente dei Costruttori edili bresciani, concludendo con un inciso “Se questi sono i presupposti, come pensiamo di portare a termine nei tempi previsti le mission del Pnrr?”.

 

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