Allarme siccità, Garbelli: "Noi agricoltori siamo pronti a fare la nostra parte"
“Immagazzinare acqua e, anche, proseguire sia con un monitoraggio costante sia nella programmazione delle risorse e degli interventi"
Allarme siccità, Garbelli: "Noi agricoltori siamo pronti a fare la nostra parte".
Allarme siccità, il ruolo dell'agricoltura
È chiaro a tutti che, oggi, il clima è divenuto ingovernabile. Basti guardare alle ultime settimane: dopo mesi di pesante siccità, nell’ultimo periodo le intense piogge, la neve e i nubifragi stanno mettendo in difficoltà molti territori. Da ultimo l’Emilia Romagna, travolta da un’ondata di maltempo che ha messo in ginocchio città e campagne, con conseguenze pesantissime sulla popolazione. In una situazione così drammatica, il ruolo dell’agricoltura diventa ancora più determinante, per la cura e la manutenzione del suolo e la tutela idrogeologica, oltre che per il primario compito di garantire le produzioni alimentari.
La provincia di Brescia, nonostante i giorni prolungati di pioggia, sta fortunatamente reggendo bene. Ma i problemi della siccità, per il settore agricolo, non sono di certo finiti: l’acqua fa bene, ma l’emergenza non è evidentemente cessata. È innegabile che i laghi siano saliti di quota, con differenze anche significative tra uno e l’altro, ma la riserve stoccate, in caso di una nuova ondata siccitosa e di un’estate caldissima, non sarebbero sufficienti che per alcune settimane.
Le parole di Garbelli
Per questo, ne è convinto il presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli, serve continuare a:
“Immagazzinare acqua e, anche, proseguire sia con un monitoraggio costante sia nella programmazione delle risorse e degli interventi. Sarebbe poi opportuno creare un patto con tutti gli utilizzatori dei laghi, per evitare assolutamente che ci si ritrovi nella situazione dello scorso anno, quando toccava all’agricoltura l’utilizzo dell’acqua e i laghi erano pesantemente sotto il livello. Noi agricoltori siamo pronti a fare la nostra parte, a esempio con una maggiore efficienza del nostro sistema irriguo e mettendo in campo nuove tecniche di irrigazione evoluta, ma va prima di tutto tutelato il sistema a scorrimento, anche per evitare problemi in falda”.
A preoccupare, nonostante l’arrivo dei fondi, è poi la situazione del lago d’Idro: per garantire la risorsa idrica, non è più pensabile di attendere ulteriore tempo.
“Per questo – aggiunge Garbelli – non si può più indugiare, occorre procedere senza esitazioni con l’appalto e con i lavori, senza più sprecare un solo giorno in procedure e burocrazia, per risolvere finalmente questo annoso problema”.