dissesto idrogeologico

Allarme frane in Lombardia, Brescia al primo posto: interviene il Codacons

"Rischio ambientale e per la salute dei cittadini per scelte irresponsabili."

Allarme frane in Lombardia, Brescia al primo posto: interviene il Codacons
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La Lombardia è la regione più esposta al rischio idrogeologico a livello nazionale, come evidenziato dal rapporto 2021 “Dissesto idrogeologico in Italia“ redatto dall’Ispra, che chiarisce i rischi per la popolazione che vive nelle aree vulnerabili, la provincia di Brescia è quella più a rischio.

L'intervento del Codacons

Le ragioni benché diverse, sono da ricercare anche in decenni di consumo del suolo in luoghi dove sarebbe stato meglio non costruire. Sono oltre 475mila le persone che vivono in zone esposte al rischio frana ed alluvione, con alcune specificità tra le diverse province. I fenomeni franosi, infatti, incombono maggiormente nella fascia alpina e prealpina. Province come Mantova, Monza, Milano, Cremona, Lodi ne sono esenti, mentre Sondrio è la più esposta con un 14,5% di aree a pericolosità elevata o molto elevata; seguono Bergamo e Lecco rispettivamente con il 12,6% ed il 10,3% di territorio vulnerabile. Il rischio frana è un indicatore che va tuttavia correlato con la presenza di abitanti, edifici, aziende, anche beni culturali, per poter fare una stima del pericolo reale. Guardando ai soli residenti, in valore assoluto, la classifica è molto diversa. La provincia più a rischio è quella di Brescia, con 13.144 persone che abitano in zone esposte alla possibilità di frana; segue Bergamo con 9.813 residenti e Como con 6.477. Brescia è anche al primo posto in Lombardia per il numero di edifici in zone ad alto rischio (5.702), seguita da Bergamo (4.383) e Sondrio (3.762). Quest’ultima, invece, è al primo posto per il rischio che frane possano colpire aggregati strutturali, ovvero insiemi non omogenei di edifici interconnessi tra loro con un collegamento più o meno strutturalmente efficace. Nella provincia di Sondrio è esposto il 41,1%, a cui segue Lecco (17,3%) e Brescia (9,9%).

Il Codacons pertanto fa esposto in procura per i rischi legati alla salute dei cittadini e ambientali dovuti ad anni di autorizzazioni a costruire in luoghi dove invece si sarebbe dovuto evitare.