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Castrezzato

Alla riscoperta dei grandi classici con la nuova edizione del "Cratilo"

Dietro l’opera la castrezzatese Mariapaola Bergomi che ha pubblicato con Carocci.

Alla riscoperta dei grandi classici  con la nuova edizione del "Cratilo"
Attualità Aggiornamento:

I classici sono sempre stati pane per i suoi denti. Oggi, però, quella che prima era una ragazzina brillante, che sui libri ci ha passato una vita, è diventata una donna, un punto di riferimento per tanti altri, e ha appena pubblicato, con la casa editrice Carocci, una nuova edizione del "Cratilo" di Platone.

Alla riscoperta dei grandi classici con la nuova edizione del "Cratilo"

Lei è la castrezzatese Mariapaola Bergomi insegnante Storia della filosofia antica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove tiene corsi su Platone e il platonismo tardo antico. La 37enne ha studiato all’Istituto Arici di Brescia, all’Università degli Studi di Milano e alla Eberhard-Karls Universität di Tubinga in Germania. Poi, ha conseguito il dottorato in Filosofia all’Università degli Studi di Torino e ha perfezionato la sua ricerca come Postdoc al Christ’s College di Cambridge.

Inoltre, oggi è socio dell’Associazione Italiana di Cultura Classica ed è da sempre appassionata di pensiero antico. Sposata con Guglielmo Golinelli, deputato modenese, oggi è mamma di Giulio e Guido. Tutti insieme vivono a Mirandola, ma in paese, anche per il suo impegno in politica (nel Centrodestra) Mariapaola è sempre stata apprezzata e benvoluta. Come già detto, la nuova edizione di «Cratilo» è stata pubblicata con la casa editrice «Carocci» di Roma (appartenente al gruppo Il Mulino).

Il Cratilo è stato definito da più parti come “la prima opera di filosofia del linguaggio” nella storia del pensiero: questa definizione rende giustizia a un dialogo spesso negletto nel Corpus platonico e non certo noto al grande pubblico - ha spiegato l’autrice - Negli ultimi vent’anni noi specialisti del settore abbiamo assistito a una fioritura di studi sul Cratilo e a un rinnovato interesse per un’opera che è complessa, enigmatica e affascinante. Alcuni degli storici della filosofia antica più importanti al mondo hanno dedicato interi studi a questo dialogo e questo già testimonia la sua importanza. La nuova edizione si prefigge l’obiettivo di far conoscere questo dialogo anche ai non specialisti, a tutti coloro i quali si interessano del mondo antico, dei grandi pensatori del passato ma anche della moderna filosofia del linguaggio.

Non una cosa da poco, ma un’opera a cui negli anni è stata prestata la massima attenzione.

Il lavoro è il risultato dei miei anni di ricerca dottorale e postdoc. La mia tesi di dottorato, infatti, già conteneva una traduzione del “Cratilo” e alcuni capitoli di commento. Il mio interesse principale nell'ambito della storia della filosofia antica sono proprio le teorie del linguaggio e della percezione, oltre alla teologia filosofica. Ci tenevo a pubblicare l'edizione perché l'ultima traduzione commentata di questo dialogo poco noto è del 1996, un'edizione Laterza sicuramente importante ma che non tiene conto, per ragioni anagrafiche, degli studi più importanti apparsi nel panorama internazionale negli anni duemila, soprattutto nel mondo anglosassone.

Non è poi mancato un ulteriore accenno all’obiettivo, nemmeno troppo celato, dietro questa nuova pubblicazione.

Cos'altro posso dire? Il nostro lavoro in Università unisce didattica, quindi l'insegnamento della Storia della filosofia antica dagli albori fino alle soglie del Medioevo, e ricerca su singoli temi o autori del pensiero antico. Ma lo scopo forse più alto di questa missione è proprio perpetrare la conoscenza del mondo antico, del greco antico e in generale della cultura dell'universo greco e latino. Anche se ci sono sempre meno studenti che scelgono di frequentare il liceo classico, è un dovere dello studioso trasmettere la conoscenza degli autori e delle opere di un mondo che non deve essere dimenticato perché è fondamentale per conoscere le radici della cultura europea.

E adesso? Quali sono i progetti futuri?

In questo momento sto lavorando a diversi articoli su Platone e la tradizione platonica, ma sto anche lavorando a un libro in lingua inglese su un testo molto particolare, la "Lettera a Marcella" del platonico Porfirio. Porfirio scrisse questa Lettera alla moglie per consolarla della sua assenza e per invitarla a proseguire gli studi di filosofia: si tratta di una testimonianza importante in cui un famoso filosofo e professore dell'antichità invita una donna a perseguire la conoscenza dei principi del sapere, dell'etica e della teologia per superare le difficoltà della vita.

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