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Agro - zootecnica bresciana e gestione dei nutrienti: presentato il progetto di Unibs

Il progetto in questione si chiama “RiNutri” e si tratta di uno strumento operativo a supporto della transizione ecologica della zootecnia lombarda

Agro - zootecnica bresciana e gestione dei nutrienti: presentato il progetto di Unibs
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Agro - zootecnica bresciana e gestione dei nutrienti: presentato il progetto di Unibs.

Presentato il progetto di Unibs

Presentato questa mattina (mercoledì 11 dicembre 2024) all'Università di Brescia il progetto per la gestione dei nutrienti nell'agro zootecnica bresciana. Presenti, tra gli altri, il professor Gianni Gilioli e Simone Frusca, in rappresentanza delle aziende agricole protagoniste del progetto.

"La collaborazione tra Coldiretti, le nostre realtà agricole e l’università, è di importanza cruciale per stimolare l’innovazione e il progresso scientifico - ha dichiarato la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti -  Lo scambio fra competenza accademiche, ricerca avanzata dell’Università, risorse ed applicazioni pratiche delle imprese agricole, favorisce lo sviluppo di soluzioni, in questo caso, legate al tema della gestione dei nutrienti nel settore zootecnico e allo smaltimento dei reflui zootecnici, adempimento particolarmente importante per le imprese agricole".

"RiNutri"

Il progetto in questione si chiama “RiNutri” e si tratta di uno strumento operativo a supporto della transizione ecologica della zootecnia lombarda. Attraverso la piattaforma “Agrofood Research Hub” dell’Università degli Studi di Brescia - un laboratorio scientifico multi-piattaforma che ha l’obiettivo generale di sviluppare soluzioni innovative a supporto della transizione ecologica in agricoltura – la finalità  è quella di determinare le misurazioni dei flussi di azoto negli allevamenti di bovini da latte del territorio bresciano e trovare soluzioni per minimizzare l’utilizzo delle risorse, minimizzare gli impatti ambientali, massimizzare la chiusura dei cicli, garantire la genesi e la regolazione dei servizi ecosistemici.

 

“Consapevoli della criticità del tema, non solo per le nostre aziende ma in generale per il territorio e l’ambiente –conclude la presidente Laura Facchetti – ci stiamo assumendo la responsabilità di analizzare seriamente il problema in maniera ampia, critica e scientifica, mettendo a disposizione risorse, fondi e strutture, consapevoli che ciò potrà ricondurre nei giusti termini un problema che oggi in modo improprio viene imputato completamente alla zootecnia”.

 

 

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