Agriturismo, da Brescia la richiesta di modificare la legge
Vimercati: “Per noi ora è vitale esaltare la natura agricola dell’agriturismo"
Agriturismo, da Brescia la richiesta di modificare la legge.
Legge agriturismo, la richiesta di modifica parte da Brescia
Parte da Brescia, dagli operatori agrituristici della provincia, la richiesta di una revisione della legge regionale che, da ormai quindici anni, disciplina il settore dell’agriturismo. Nonostante i tanti aggiornamenti intervenuti nel tempo, la norma risulta oggi un po’ anacronistica e con diverse prescrizioni che non agevolano il lavoro degli agricoltori. Servirebbe un nuovo intervento legislativo e un cambio di passo, che comprenda sia le nuove esigenze sia l’innovazione che, oggi, è una realtà in tutte le aziende.
Se n’è parlato nei giorni scorsi nell’ambito di un incontro organizzato da Confagricoltura Brescia, in collaborazione con la Regione Lombardia, nella sede dell’Ufficio territoriale regionale di via Dalmazia in città. Il tema, molto sentito tra gli operatori agrituristici bresciani, ha visto la partecipazione di una sessantina di aziende e di una ventina di tecnici, guidati dal vicepresidente di Confagricoltura Brescia Gianluigi Vimercati, presidente della sezione Agriturismo dell’organizzazione.
La necessità di avviare un confronto
Dopo l’illustrazione da parte dei tecnici regionali e l’ampia discussione, è emersa la volontà di chiedere al neo assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, di avviare un confronto finalizzato all’apertura dell’iter per la modifica di una legge fondamentale per il settore e auspicata da tempo dagli imprenditori agricoli bresciani.
“Dopo un’assemblea così partecipata – afferma Vimercati –, nel corso della quale sono emerse tutte le criticità della legge sull’agriturismo, vorremmo proporre all’assessore Beduschi di confrontarci sui possibili aggiustamenti e le migliorie che si potrebbero apportare. Un cambio che ci permetterebbe di alzare e qualificare ulteriormente il nostro settore, che oggi risulta essere sempre più la vetrina dell’agricoltura bresciana. Ritengo doveroso dare seguito alle istanze emerse e dare voce alle tante aziende presenti, per migliorare un settore che, dopo la pandemia, è ripartito bene ma che richiede sempre più specializzazione”.
A seguito dell’incontro sarà anche aperto un nuovo spazio di confronto in cui gli operatori agrituristici di Confagricoltura Brescia – che sono in tutto oltre 120 – possano manifestare tutte le osservazioni e i dubbi della legge. Indicazioni che saranno portate al tavolo regionale. Tra le criticità emerse c’è a esempio la questione del “pesce di mare”, che giustamente non può essere utilizzato negli agriturismi lombardi, arrivando però al paradosso che, per la preparazione del manzo all’olio, piatto tipico della tradizione bresciana, non sarebbe possibile utilizzare un ingrediente secondario come l’acciuga. Non solo, la legge è stata concepita quando i controlli si svolgevano ancora in forma cartacea, mentre oggi nelle aziende tutto è computerizzato, servirebbe quindi un aggiornamento alla situazione reale.
“Per noi ora è vitale esaltare la natura agricola dell’agriturismo – aggiunge Vimercati -, stringendo sul rilascio del certificato di connessione. Se vogliamo essere la vetrina dell’agricoltura, non possiamo che essere rigidi su questo aspetto”.