Addio a Nini, un pezzo di storia
La storica ristoratrice, fondatrice dell'omonima pizzeria, aveva 91 anni
di Federica Gisonna
Battistina Vignoni è stata una colonna portante della comunità pontogliese: si è spenta a 91 anni.
Addio a Nini, un pezzo di storia
Una donna, un’imprenditrice. Un punto di riferimento per intere generazioni che nel suo locale hanno trovato un posto dove lavorare, ma anche per tante persone che, arrivate dal Sud, in quelle camere che gestiva hanno trovato una casa e anche uno sprone per affacciarsi a una nuova vita, improntata sulla necessità di imparare un mestiere per potersi garantire un futuro migliore.
La comunità di Pontoglio, ma non solo, è in lutto per aver perso una delle sue colonne portanti: Battistina Vignoni, conosciuta semplicemente come la Nini, si è spenta a 91 anni circondata dall’affetto dei suoi cari. Gli stessi con i quali ha condiviso il lavoro, quello nell’omonima pizzeria in centro. Alle figlie Donatella con Beppe, Giuliana con Paolo e agli amatissimi nipoti Edoardo, Irene, Raffaele, Katia e tutti i suoi cari, si sono stretti in moltissimi in questi giorni: centinaia e centinaia sono stati i messaggi di cordoglio ricevuti dalla famiglia. Aneddoti, ricordi, pensieri e manifestazioni d’affetto che di certo non hanno potuto cancellare il dolore, ma che sono riusciti a lenirlo attraverso l’amore.
Nata nel 1932, Nini aveva da prima aperto una balera. Nel 1968, infatti, insieme al marito aveva fatto della vecchia farmacia una locanda chiamata la «Pizzeria - Discoteca Alloggio Donatella»: un locale dove poter gustare una buona pizza nel fine settimana, divertirsi nella sala da ballo e alloggiare durante le trasferte di lavoro. E proprio qui, infatti, hanno trovato «casa» tante persone arrivate dal Sud per cercare un futuro migliore e che lei, tutti i giorni, spronava ad andare a lavorare, a fare di più. E così è stato: in molti si sono, infatti, costruiti una famiglia e una carriera proprio grazie alla Nini. L’attività, invece, è poi passata alla figlia Giuliana che, insieme al marito Paolo, nel 1987 decise di ristrutturare il locale e cambiarne la denominazione, in onore dell’impegno della mamma pizzaiola.
Una donna tutta d’un pezzo, grande lavoratrice, attenta e senza peli sulla lingua, fino a che ha potuto, Nini è però stata in cassa. Dal suo locale non si staccava mai. Non lasciava «il suo fortino».
L’immagine che molti hanno di lei è quella al lavoro, magari con una sigaretta accesa, un piacere che si concedeva volentieri.
Il ricordo
Dormiva tre ore per notte, la pizzeria era tutta la sua vita - hanno raccontato il genero Paolo e il nipote Edoardo - Non sapeva nemmeno andare in vacanza e quando ci andavamo noi, dopo poco ci chiamava per sapere quando si sarebbe potuti tornare a pieno regime. Il primo anno dopo la ristrutturazione, quando volevamo chiudere per prenderci un attimo per staccare, lei decise di non venire, di restare aperta. Fino alla fine si è fatta dire se c’era gente, chiedeva di indicarle quante luci c’erano accese. Avere il locale pieno era il suo orgoglio più grande. La sera, anche quando finivamo tardi, restava sempre con noi. Voleva il piatto di pasta più grande alla fine del servizio. Altre volte, invece, noi non avevamo ancora finito di riordinare che lei aveva già riposato ed era pronta a cominciare a pulire e sistemare. Non si fermava mai. Abbiamo sempre passato più tempo in pizzeria che a casa, la nostra famiglia è cresciuta ed e diventata tale in quelle mura. E lei ci teneva così tanto.
Il segno lasciato da Nini è davvero indelebile: ha fatto moltissimo e quanto lascia è davvero prezioso.
«Viverla è stato l’insegnamento più grande - ha concluso il nipote Edoardo - Vedere la sua dedizione al lavoro, l’impegno e l’amore riversato nel locale in cui sono cresciuto ha innescato in me la voglia di andare avanti. Lei è stata un grandissimo esempio e in suo onore, e con quello ci ha trasmesso, continueremo».
Gli interventi
Immancabile un commento da parte di Roberto Manenti, presidente dell’associazione Commercianti, a nome di tutti gli associati:
Nini, una donna straordinaria che ha dedicato la sua vita al mondo imprenditoriale, aprendo la strada per una delle attività più rappresentative di Pontoglio. Le sue gesta, il suo spirito pionieristico, dedicato anche all'accoglienza verso le persone in cerca di un futuro migliore, rimarranno un faro ispiratore. Siamo certi che il suo operato continuerà a risplendere nella memoria di tutti noi.
Poi, il testimone è passato al sindaco Alessandro Pozzi:
Sono vicino alla famiglia, mi stringo a loro in questo momento di lutto. E’ stato un punto di riferimento per tante persone: molti giovani del paese hanno avuto la possibilità di lavorare da lei. Con grande forza di volontà, Nini gli ha permesso di arrotondare e mettere da parte qualcosa, anche durante il periodo degli studi. E’ stata per tutti noi un esempio e le sono grato. Inoltre, lei è stata un orgoglio. La sua pizzeria è rinomata in tutta la provincia di Brescia, di Bergamo e non solo: non possiamo che riconoscere di aver portato il nome di Pontoglio in alto.
Lei non c’è più, ma il suo ricordo vivrà per sempre: sarà possibile trovarla nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuta, ma anche tra le mura di quel locale che sempre porterà il suo nome e nel quale verrà tramandata tutta la sua passione e dedizione al lavoro.