Acque miste nella Riserva per la pioggia battente: "Scolmatore ferita aperta"
Dodici millimetri sono bastati per riportare all’attenzione l’annoso problema. L’Ente gestore chiede più attenzione
Dodici millimetri di pioggia battente sono bastati a far riversare all’interno della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino le acque miste portate dallo sfioratore di "troppo pieno" di Provaglio d’Iseo. Così la pioggia (tanto attesa e che ha fatto tornare il livello del Sebino al di sopra della media dopo un anno e mezzo) dei giorni scorsi ha riportato in auge l’annoso problema dello scolmatore fognario, che martedì ha ingrigito le acque dell’area protetta.
Acque miste nella Riserva per la pioggia battente: "Scolmatore ferita aperta"
A documentare l’accaduto non solo le associazioni ambientaliste, ma anche l’Ente gestore della Riserva, che ha diffuso le fotografie del pomeriggio di martedì.
"In fotografia potete osservare lo scarico in funzione nella giornata del 25 aprile, sono bastati circa 12 millimetri di pioggia per attivare lo scarico che ha riversato dritto in Riserva dai 2 ai 3 metri cubi al secondo di acque miste, per circa 50 minuti".
Ma cos’è uno sfioratore di troppo pieno? Nei Comuni dotati di fognatura mista, dove si ha la stessa infrastruttura che raccoglie acque nere (reflui fognari) e acque bianche (meteoriche), durante gli eventi piovosi le tubazioni non sono più in grado di convogliare la portata d’acqua al depuratore e il flusso in eccesso «sfiora», cioè esce, in un sistema di collettamento che scarica in un corpo idrico superficiale. Nel caso di Provaglio la Riserva naturale delle Torbiere, dove si sono riversati per l’ennesima volta gli inquinanti contenuti nelle acque miste della rete fognaria. Per risolvere il problema Acque Bresciane ha approvato un progetto da 3,8 milioni di euro per intervenire sullo sfioratore di Provaglio già a partire dal prossimo anno realizzando una vasca di prima pioggia a ridosso dello sfioratore, una di sedimentazione e un’altra di fitodepurazione.
"Quella dello scolmatore di Provaglio è una ferita aperta da rimarginare al più presto – ha dichiarato Nicola della Torre, direttore della Riserva delle Torbiere – La vasca di prima pioggia da 1.300 metri cubi programmata dal gestore idrico non basta, serve subito la programmazione e il finanziamento di tutte le opere necessarie a risolvere definitivamente il problema. Chiediamo tempi e finanziamenti certi per il sedimentatore e la wetland previsti dallo studio effettuato dall’Università di Brescia. Abbiamo richiesto al valutazione di incidenza e se non verrà ritenuta congrua informeremo la Commissione europea”.