Un destino spietato si è portato via Marco Marini, di Pompiano, scomparso giovedì 2 ottobre a 52 anni. La sua è stata una vita segnata da tragici eventi che però non sono mai riusciti a togliergli il sorriso, la speranza, la voglia di combattere e quella di amare. Perché la sua esistenza è stata più di tutto segnata dall’amore: quello per la sua famiglia e per la moglie Paola che ora lo stanno piangendo.
Una vita spezzata ma piena d’amore: Pompiano dice addio a Marco Marini
Originario di Pompiano il suo percorso si è spezzato da giovanissimo, a soli 14 anni: nel marzo del 1987, mentre viaggiava a bordo di un motorino guidato da un amico, un’automobile li ha falciati poco fuori dal paese causando gravi conseguenze ad entrambi; Marco aveva rischiato di perdere una gamba così come l’amico. Gli anni a seguire l’hanno visto uscire ed entrare dalla sala operatoria affrontando una serie di delicati interventi chirurgici. Fortunatamente dopo 3 anni la sua vita era tornata pressoché alla normalità: le serate tra amici, il lavoro nella vicinissima Pasotti.
Ma a cinque anni da quel terribile incidente una nuova dolorosa sfida gli si è presentata di fronte: era il 1992 quando l’auto di un amico ha perso il controllo ed è finita fuori strada. Nemmeno in quel caso Marco si trovava alla guida, viaggiava dal lato del passeggero. Nel momento dell’impatto il giovane accanto a lui è stato sbalzato dall’automobile e si è salvato senza gravi conseguenze, su Marco invece il destino si è accanito nuovamente: una lesione midollare lo ha paralizzato e costretto per 33 anni alla sedia a rotelle.
Non ha mai mollato
Ma lui non aveva mai mollato. Tanti i viaggi avanti e indietro dall’ospedale, numerose le cure, i controlli e la riabilitazione che faceva regolarmente in un centro vicino a Fiorenzuola. Un sorriso, anche se a volte velato di tristezza, non mancava mai sul suo volto. Quello della riabilitazione è stato un luogo che lo ha reso più felice e appagato di quanto potesse mai pensare: sette anni fa, proprio lì, Marco ha incontrato una donna che gli avrebbe cambiato la vita: un’infermiera di nome Paola Alberici che lavorava nel centro di recupero. La scintilla è scattata tra i due che hanno deciso di sposarsi.
«Oltre ad amarlo lei se ne prendeva cura, era felice ed innamorato – ha raccontato commosso il cugino Massimiliano – Avrebbero dovuto sposarsi nel 2020, ma il Covid gli aveva messo i bastoni tra le ruote, così sono convolati a nozze nel luglio del 2021, Marco si è trasferito nel piacentino con lei ma non mancava mai di chiamare casa tutti i giorni».
La malattia
Ma questa felicità è durata troppo poco. Negli scorsi mesi gli era stato diagnosticato un tumore, il pompianese è stato operato urgentemente all’ospedale di Parma, l’intervento riuscito ha fatto ben sperare chi lo amava e faceva il tifo per lui. Per qualche mese la malattia del cinquantenne è regredita: un programma di chemioterapia e la convinzione di essere «Baciato dalla fortuna» come scriveva spesso sui Social. Ma purtroppo quella malattia terribile e spietata non gli ha lasciato scampo, strappandolo all’amore della moglie, all’affetto dei parenti e dei suoi cari.
«Siamo rimasti tutti sconvolti, non ci aspettavamo una cosa tanto improvvisa, è stato un fulmine a ciel sereno – Ha continuato Massimiliano – Proprio adesso che era felice… la sua è stata una vita sfortunata, era un buono, una brava persona, un ragazzo tranquillo. Lo conoscevano tutti a Pompiano e tutti gli volevano bene: la sua perdita è una tragedia che ha toccato tutti. Vogliamo pensare che il destino gli abbia fatto incontrare Paola che è stata una sorpresa inaspettata, un raggio di sole nella sua vita travagliata».
«Nonostante quello che gli era successo Marco era un ragazzo che amava la vita – queste le parole di commiato del sindaco Giancarlo Comincini che si è unito al dolore della famiglia – Gli volevano tutti bene e tutti hanno un ricordo bello di lui».
Ora Marco riposa accanto al nonno Bortolo, con il quale aveva passato l’infanzia insieme allo zio Edoardo, passando anni sereni e felici abbracciato del calore e dall’amore di una famiglia unita.