Test pungidito veloci, la Regione dice no
La campagna del Sistema sanitario regionale che esclude quelli rapidi copre solo lo 0,33% dei residenti in Lombardia.
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di Melania Isola
Screening sierologico?
Passano le settimane ma non si sciolgono i dubbi che aleggiano sui test sierologici tanto attesi anche in Lombardia, destinati a rimanere un’utopia per la stragrande maggioranza della collettività. A differenza di altre regioni sembra ormai certo che non partirà alcuna indagine a tappeto, almeno non a carico del Sistema sanitario regionale. La deludente conferma è arrivata dall’assessore al Welfare Giulio Gallera che, sebbene abbia comunicato l’attesa apertura ai test sierologici effettuati da aziende private, ha indicato anche limiti e soprattutto costi che saranno i privati a dover affrontare. Per tracciare rapidamente l’andamento del virus diverse regioni italiane hanno optato per il test sierologico rapido, o pungidito, che si basa su una sola goccia di sangue. In un tempo massimo di 15 minuti rileva positività o negatività al virus, con attendibilità per le persone infette superiore al 90%. Il costo? Un decimo rispetto ai test sierologici che prevedono il prelievo di sangue. Eppure in Lombardia non vengono presi in considerazione. L'articolo completo in edicola con MontichiariWeek, GardaWeek, Manerbio week, Chiari week o sull'edizione online.
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